Energia a "costo zero"
con le batterie biologiche

Scoperta del National Institute of Standards and Technology del Maryland che ha trovato il modo di generare elettricità con le protocellule, cellule artificiali simili a quelle naturali

Molte creature viventi, come certe anguille, sono in grado di generare elettricità. Nel dicembre del 2007, un acquario giapponese illuminò le lampadine di un albero di Natale collegandole a una vasca contenente anguille.

La natura dispone di mezzi straordinari per i suoi risultati, e gli scienziati non erano mai riusciti a replicare il processo. Pare invece l'impresa sia riuscita a David LaVan del National Institute of Standards and Technology del Maryland, che per generare elettricità con sostanze biologiche ha usato cellule artificiali chiamate "protocellule", dotate come le cellule naturali di membrane composte da molecole grasse. Le proteine che compongono le membrane lasciano passare selettivamente gli atomi carichi positivamente e quelli carichi negativamente, e così si crea una corrente elettrica come avviene nelle pile normali. Usando una striscia di alcuni centimetri fatta col le "protocellule", La Van ha fatto funzionare per 10 ore un lettore MP3.

E' presto per parlare di applicazioni commerciali, ma si punta a creare pile biologiche che rispetto a quelle che conosciamo hanno i vantaggi di essere più leggere, meno costose, più durature e soprattutto biodegradabili, cioè non nocive per l'ambiente.

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