Galline prigioniere nelle gabbie
La Ue minaccia sanzioni

Dopo 12 anni dalla direttiva, l'Europa perde la pazienza sulle galline ovaiole in batteria e minaccia sanzioni a chi non si adegua. La nuova normativa entrerà in vigore il primo gennaio del 2012 e subito dopo cominceranno i controlli severi anche sulle uova

Sono passati 12 anni dalla decisione del Consiglio dei ministri Ue di ampliare e di arricchire le gabbie destinate all'allevamento di galline ovaiole in Europa. Dopo alcune proroghe, la nuova normativa europea entrerà in vigore il primo gennaio 2012 e ai ministri riuniti a Lussemburgo, il commissario Ue alla sanità, Joe Dalli, ha detto oggi senza mezzi termini "che adotterà gli opportuni provvedimenti contro coloro che non si adeguano alla legislazione europea".
"La decisione politica del divieto è stata adottata nel 1999 -ha spiegato Dalli - e la situazione in certi Stati membri è dichiaratamente insoddisfacente. Le conseguenze per il benessere degli animali e i rischi di distorsioni del mercato sono quindi reali e rischiano di minare la fiducia dei consumatori".

 Il commissario ha poi annunciato che esperti del servizio ispettivo della Commissione inizieranno a visitare determinati Stati membri dal gennaio 2012. Le eventuali decisioni in merito all'avvio di procedure d'infrazione si baseranno sui risultati di questi audit".

Va detto che l'Italia ha aumentato le sanzioni in caso di mancato rispetto della normativa dopo il 2012, ma la situazione sul futuro degli allevamenti di galline ovaiole si conoscerà come precisione solo alla fine di quest'anno, in quanto vi saranno anche aziende che sospenderanno l'attività, altre che alle gabbie preferiranno l'allevamento a terra.

Quanto alle uova in commercio il primo gennaio 2012 a norma dal punto di vista sanitario ma provenienti da allevamenti non più in regola, Dalli ha annunciato che dovranno essere riconoscibili, consumate solo sul territorio nazionale dove sono stati prodotte e vendute alle industrie di trasformazione.

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