Droga negli scarichi della città
La procura apre un'inchiesta

Esposto dell'Asl dopo il ritrovamento di sostanze stupefacenti nella rete fognaria di Como. Proprio l'Asl avrebbe ravvisato reati penali dopo i primi prelievi effettuati sulle acque d’ingresso agli impianti di viale Innocenzo

Droga nelle fognature: in Procura è aperta un’indagine, in seguito ad un esposto contro ignoti presentato dalla Asl l’anno scorso e che ipotizza scarichi abusivi ed inquinamento. Il fascicolo è stato assegnato al sostituto procuratore della Repubblica Simone Pizzotti che probabilmente si sta avvalendo di una consulenza tecnica per stabilire di quale natura siano gli inquinanti, a chi risalgano gli sversamenti e, secondo quanto si è appreso, la ricognizione è particolarmente complessa, nel reticolo sotterraneo che non è tutto completato.
Boom di residui di sostanze stupefacenti negli scarichi comaschi: a sollevare il caso, la consigliera comunale della Lista Per Como, Roberta Marzorati, l’altra sera a palazzo Cernezzi. Ha rivelato che la Asl ha affidato all’Istituto Mario Negri di Milano un’indagine sulle acque reflue in entrata nell’impianto di Comodepur e «i dati sono scioccanti - ha detto la consigliera - verranno resi noti tra poche settimane dal Sert, ma si sa già che siamo a livelli di città come Milano». La Asl, ieri, ha replicato con un comunicato, in cui definisce «incomplete e frammentarie» le fonti dalle quali la dottoressa Marzorati ha attinto. Ma è evidente che le implicazioni non sono solo di carattere sociale: la Asl avrebbe ravvisato reati penali dopo i primi prelievi effettuati sulle acque d’ingresso agli impianti di viale Innocenzo e perciò s’è rivolta alla Procura.

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