Il nuovo prefetto:
Como faccia squadra

L'insediamento di Michele Tortora, classe 1954, al primo incarico. L'impegno: «Salvaguardare la coesione sociale assicurando la dignità della persona e l’esercizio dei diritti fondamentali a tutti i cittadini, con un occhio particolare alle fasce più deboli ed indifese»

COMO È coetaneo di comaschi illustri, come Corrado Passera ed Enrico Gelpi, per citare due dei nomi di una classe d’oro, il 1954, arrivata  ad un’età anagrafica a volte incerta tra bilanci ed  aspettative, a volte «rottamata» nel mondo del lavoro, a volte fatta di voglia di crescere ancora e nello stesso tempo di tentazione di vivere di rendita. Moglie insegnante, un figlio 23enne studente, Michele Tortora è stato nominato prefetto per la prima volta tre settimane fa. Primo incarico, in provincia di Como e non ha aspettato l’anno nuovo per mettersi al lavoro: ha incontrato i dirigenti e i funzionari della prefettura; mercoledì mattina alle 8 era già in ufficio; due ore dopo ha ricevuto il Questore, Massimo Maria Mazza, il comandante dei carabinieri, Luciano Guglielmi, il comandante della Guardia di Finanza, Rodolfo Mecarelli e via via, vedrà tutte le autorità, il Vescovo, Diego Coletti, il sindaco, Stefano Bruni, il presidente provinciale, Leonardo Carioni, il presidente della Camera di Commercio, Paolo De Santis, il presidente del Tribunale, Nicola Laudisio, il procuratore capo Alessandro Lodolini. Lo prevede il “protocollo”, come si dice, ma il prefetto Tortora ha l’aria di una persona molto interessata ad incontrare tutti quelli che cammineranno con lui per un tratto di strada. È la più alta autorità della provincia, una figura di garanzia, ma la prima dichiarazione è questa: «Il prefetto: è un mestiere nuovo, per me, in un contesto delicato. Conosco poco della realtà comasca. Ne so quanto ne potrebbe sapere un turista milanese, ma un conto è vedere, un conto è vivere e muoversi all’interno delle situazioni». Il primo pensiero è rivolto ai cittadini: «E’ per me un grande onore assumere le funzioni di prefetto di Como - ha scritto nel messaggio - spero di ripagarlo mettendo il massimo dell’impegno nel mio lavoro». E se conosce poco la realtà locale, sa che «i comaschi rappresentano in modo emblematico quelle caratteristiche di laboriosità e di civile compostezza che connotano tutta la terra di Lombardia». Ma quali sono i principii ispiratori dell’attività del prefetto Tortora? «L’esigenza di salvaguardare la coesione sociale assicurando la dignità della persona e l’esercizio dei diritti fondamentali a tutti i cittadini, con un occhio particolare alle fasce più deboli ed indifese - sottolinea il messaggio - dall’altro la ricerca della leale cooperazione tra le istituzioni presenti sul territorio, nel rispetto dell’autonomia e delle prerogative di ciascuno». Infine: «Sono certo che con l’aiuto di tutti, riusciremo a fare squadra e a fare un buon lavoro, nell’interesse comune».

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