Cronaca
Mercoledì 23 Giugno 2010
Tagliati dieci professori
dal primo settembre
Effetto Gelmini: in totale, alla ripresa delle scuole, 118 cattedre in meno. La protesta del sindacato. Cgil e Snals chiedono che almeno siano assicurati a chi perde il posto i tempi tecnici per presentare la domanda di trasferimento
L'altro ieri, a Milano, si è svolta la prima riunione per "spalmare" i tagli tra le diverse province. Il totale regionale è di 1.692 cattedre in meno rispetto allo scorso anno e a Como è stato dato l'obiettivo di "rottamare" 118 insegnanti, passando da 1.444 a 1.326. Numeri che porteranno a un innalzamento del rapporto alunni/prof, destinato a salire da 12,28 a 13,24. Ma se 118 sono i tagli sulla carta, quelli reali rischiano di essere molti di più. «Finora sono state confermate 1305 cattedre a orario pieno di 18 ore - spiega Cassani -. Ne abbiamo a disposizione ancora 21 per coprire i diversi spezzoni di ore che rimangono liberi in diverse scuole. Ma non è detto che bastino». «L'anno scorso, infatti, furono concesse sull'organico di fatto numerose cattedre spezzate - aggiunge Licata -, che portarono il totale dei posti di lavoro ben oltre i 1444 dell'organico di diritto. Quindi, la differenza tra il 2009/20010 e il 2010/2011 rischia di arrivare a duecento cattedre». Significa che in quasi tutte le scuole superiori qualche professore perderà il posto e molti alunni perderanno un insegnante. «Alla fine - fa due conti Cassani - le secondarie di secondo grado statali in provincia di Como sono 18, per cui significa che ognuna dovrà tagliare in media una decina di cattedre». I sindacati denunciano che la contrazione di posti di lavoro è un effetto della riforma Gelmini.
A questo punto, Cgil e Snals chiedono che almeno siano assicurati ai perdenti posto i tempi tecnici per presentare la domanda di trasferimento.
Pietro Berra
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