Cronaca / Como città
Lunedì 28 Giugno 2010
Un comasco su tre non paga
In arrivo 10mila vecchie multe
Sono le sanzioni del 2008. Cifra moltiplicata e scadenza al 31 luglio. E delle 10mila, 300 sono multe già pagate, si tratta quindi di cartelle pazze
Quasi l'80% degli avvisi, cioè 7.850, sono indirizzati fuori Como, in provincia, in regione, in varie parti d'Italia e all'estero, mentre 2.825 portano un indirizzo di città. L'anno scorso, erano stati spediti 13.620 avvisi, di cui 5.745 a Como e 7.875 fuori, per recuperare le multe neglette nel 2007. Questo significa che in due anni sono stati spediti 24.295 avvisi, con un recupero economico al momento incalcolabile, ma l'evasione nel settore delle sanzioni stradali a Como era calcolata nel 29,2%. Vuol dire che circa tre multe su dieci rimanevano nel cassetto del verbalizzato; solo sette pagavano e il dato è inferiore a quello nazionale che viaggia sul 33%.
Così solo ora un tal automobilista sa quanto gli è costato passare con il semaforo rosso e non pagare la multa entro i prescritti 60 giorni. Piange sui 1.200 euro perduti per un'imprudenza dapprima e una dimenticanza poi. Se è dimenticanza, anche perché non ha dato risposta alla domanda: «Chi era alla guida dell'auto?», pensando che la questione sarebbe finita nel dimenticatoio. Invece, i 150 euro iniziali sono diventati 300 nell'avviso bonario e diventeranno 450 nell'ingiunzione, ma anche la mancata comunicazione sul conducente porta al raddoppio dei 250 euro originari e dev'essere aggiunto il 10% per ogni semestre di ritardato pagamento, oltre le spese di spedizione e gli aggi ministeriali. Una normale multa da 70 euro raddoppia a 142,50 euro con i ritardati pagamenti sui semestri e sale a 152,50 euro, compresi i 10 euro di spese, 8,70 fino a poco tempo fa. Un moltiplicatore senza pietà? Non è così: è giusto pagare e far pagare le multe, ma il Comando Vigili concede rateizzazioni: il 20% dei sanzionati chiede di poter sdebitarsi un po' alla volta, dimostrando, con l'Isee, che non è in grado di saldare tutto e subito. E' una percentuale che tende ad aumentare e i vigili dell'ufficio verbali se ne rendono conto quasi mese dopo mese: la richiesta di rateizzazioni è un segnale della crisi che morde le famiglie. Ma va anche detto, per la verità, che in qualcuno è perenne l'abitudine di non pagare, confidando sull'oblìo che a volte prende gli enti pubblici e sulla propria capacità di trovar pretesti. C'è chi ottiene la rateizzazione, paga la prima rata e per le altre otto, saluta e ringrazia. Non potrà più fare il furbo, almeno a Como.
Poi, c'è pure chi contesta, ipotizza che l'avviso sia una “cartella pazza”, ma se esibisce, anche on line, la documentazione e se è fondata, riceverà le scuse insieme al «nulla è dovuto»: capita nel 2-3% dei casi. C'è chi si reca direttamente al Comando e, infatti, è un andirivieni, in questi giorni e chi valuta che gli conviene andare direttamente in Posta per non aggiungere guai, cioè soldi per il ritardato pagamento.
L'anno scorso, la “grande operazione” era iniziata a giugno e dava tempo fino al 31 agosto per mettersi in regola. Quest'anno, è cominciata prima, a maggio ed ha scadenza il 31 luglio. Tempi relativamente brevi, giusto prima delle ferie.
Maria Castelli
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