Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 19 Ottobre 2010
Mariano: nuovi 16 alloggi popolari
Deciderà il sindaco - presidente Aler
La Giunta Turati ha messo a disposizione un terreno di 3.500 metri quadri in via Don Sturzo - Ora tutto è legato al Piano casa e ai finanziamenti che la Regione Lombardia potrà mettere a disposizione
MARIANO Il comune di Mariano dice sì all'ipotesi che sul territorio comunale vengano costruiti altri 16 alloggi popolari. Formalmente la giunta del sindaco Alessandro Turati ha deliberato di mettere a disposizione dell'Aler di Como un terreno di 3.500 mq già individuato in via don Sturzo. Non è però detto che tutto ciò diventerà realtà: l'Aler, infatti, raccoglierà le disponibilità provenienti anche da altri comuni lariani che hanno dato la loro dimostrazione di interesse alla proposta e, una volta che sarà stato redatto un elenco finale, bisognerà presentarsi in Regione Lombardia per capire che tipo di finanziamenti l'Aler riuscirà a ottenere rispetto al Piano Casa.
In tutto questo c'è un dettaglio non secondario e cioè che il presidente delle Aler di Como è lo stesso sindaco di Mariano Alessandro Turati e qualcuno ha incominciato ad avanzare dubbi sull'opportunità, per non dire incompatibilità, dei due ruoli per manifesto interesse diretto. «E quale sarebbe - ribatte a difesa l'assessore ai Servizi sociali Cesare Pozzi -? Non mi sembra che gli altri amministratori facciano a gara per offrire dei terreni nei propri comuni dove costruire delle case popolari, tanto è vero che non ce ne sono né a Cabiate, né ad Arosio e quei residenti vengono da noi a presentare domanda per una casa popolare».
Pozzi avrebbe un'altra versione: «La verità fuori dai denti? Nessun amministratore impazzisce per avere l'edilizia residenziale pubblica in casa propria, ma il ragionamento che abbiamo voluto fare è stato un altro. Tant'è che all'Aler, il comune di Mariano ha già espressamente indicato a chi saranno destinati i futuri 16 alloggi nel caso dell'effettiva realizzazione: a nuclei monoparentali e a giovani coppie residenti in città - prosegue l'assessore Pozzi - e questo perché agli sportelli dei servizi sociali iniziamo a vedere che arrivano sempre più richieste di questo tipo. Siamo agli inizi, ma fra qualche anno questo target di utenza temo che esploderà e noi vorremmo farci trovare pronti per rispondere adeguatamente a quella che potrebbe diventare una situazione di emergenza».
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