Mezzegra, l'orgoglio della gente
spinge il menestrello laghée

De Sfroos premiato dal televoto, va in finale a Sanremo. Anche don Luigi Barindelli, il parroco, ha parole d'elogio: "Il successo che sta avendo è più che giustificato"

MEZZEGRA - Quando canta Davide, non passa nemmeno un'auto sulla statale Regina, come durante i Mondiali di calcio. Questo è solo uno dei miracoli sanremesi del menestrello del Lario, Davide Van de Sfroos, che grazie al televoto della quarta serata è approdato alla finale di Sanremo e il cui talento è stato scoperto anche a livello nazionale grazie alla canzone, rigorosamente in dialetto laghée, «Yanez».
Un successo che ha inorgoglito i suoi concittadini: «Davide meritava questa ribalta - racconta Simona Ferri, incontrata al mercatino di Mezzegra - La sua forza è quella di essere rimasto sempre la stessa persona: 15 anni fa veniva alla sera con la chitarra a cantare alla Magnolia (un locale in riva ndr) e, ora che è diventato un cantante che riempie i palazzetti con migliaia di persone, si comporta allo stesso modo. Non si è montato la testa per niente».
Un giudizio condiviso praticamente da tutti in paese, dove i concittadini sono consci del fatto che una vittoria a Sanremo sia quasi impossibile, ma un piazzamento fra i primi sarebbe accolto come un trionfo: «Per me arriva terzo - fa la sua previsione Marco Casagrande - anche se è già un risultato incredibile quello che Davide ha ottenuto. Yanez è una bella canzone, orecchiabile ed è subito piaciuta, magari vince anche il premio della critica».
Giorgio Ferri, il maestro campanaro della chiesa di Sant'Abbondio, soprannominato il "bolgia", ci svela una chicca: «Davide vuole imparare a suonare le campane a corda. E' già venuto un paio di volte ma ha bisogno di qualche lezione ancora, mi ha detto che dopo il Festival verrà da me. E' un bravo cantante ma anche lui deve ancora affinare la tecnica con le campane».
Oltre al giudizio lusinghiero per Van de Sfroos da parte dell'Osservatore Romano, anche don Luigi Barindelli, il parroco, ha parole d'elogio per il menestrello. «Premetto che non l'ho sentito cantare nemmeno una sera al Festival - tiene a precisare dalla finestra della sua canonica - ma il successo che sta avendo è più che giustificato. Un suo grande merito, nell'anniversario del 150° dell'Unità d'Italia, è sicuramente quello di aver fatto scoprire e apprezzare agli italiani il nostro dialetto del Lario, non esiste solo il romanesco e il napoletano per le canzoni».
Comunque vada sarà un successo per Davide Bernasconi e a Mezzegra il sindaco Claudia Lingeri ha già in programma una grande festa in suo onore al suo rientro dalla riviera.
Guglielmo De Vita

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