Lucino, fiori bianchi per l'addio
al piccolo Alessandro

La gente, tanta, forma un corteo così lungo che accompagnando la bara bianca unisce la chiesa al cimitero

MONTANO LUCINO - Rose, calle, piccoli garofani, di diversa dimensione, forma e tipo, ma tutti bianchi come la bara. La chiesa di San Giorgio a Lucino parata con i colori del bianco e dell'oro, don Gianluigi Braga celebra la messa per il piccolo Alessandro Casartelli, portato via da un male incurabile a nemmeno sei anni. La gente, tanta da formare un corteo così lungo che accompagnando la bara bianca unisce la chiesa al cimitero.
Don Gianluigi Braga durante la breve omelia fa riflettere su quanto un'esistenza sia preziosa, quanto Alessandro con la sua, purtroppo breve, sia stato capace di viverla con impegno e in modo pieno. Le preghiere vanno ai genitori Marco ed Enza e a Daniele, fratello maggiore di Alessandro, poco più grande di lui. C'è il dolore grandissimo di chi sente il vuoto di una vita recisa così presto da una malattia. Alessandro ha vissuto un glioma del tronco encefalico, forma di tumore che difficilmente si può rimuovere chirurgicamente. C'è la gente che ripete che non è giusto. Davanti alla sofferenza e alla morte di un bambino si compongono domande a cui è impossibile rispondere.
C'è la chiesa dedicata a San Giorgio che a cavallo sconfigge il drago che poi diviene mansueto, e quanti draghi ha già sconfitto il piccolo Alessandro.
C'è la sua bara bianca, sotto il dipinto del Cristo risorto. Ci sono le preghiere e le lacrime, il dolore composto dei genitori. C'è quello che succede per ogni piccolo angelo che torna alla casa del Padre, ma per Alessandro c'è anche qualcosa che colpisce e stupisce. I genitori non hanno mai chiuso il loro cuore né la porta di casa, hanno testimoniato la storia del figlio.
Le campane suonano a distesa, sembrano quasi un carillon, suonano per quel bimbo che è già in cielo. C'è la volontà di papà Marco e mamma Enza di dire pubblicamente grazie a tutti coloro che sono stati vicini in questi mesi.

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