San Bartolomeo, troppi adulti
alla mensa dell'asilo

Il sindaco: «Venti bambini e sette accompagnatori, voglio vederci chiaro»

SAN BARTOLOMEO VAL CAVARGNA Venti i bambini dell'asilo e ben sette gli adulti al seguito, che mangiano gratis in mensa. Il caso della scuola materna di San Bartolomeo sta facendo arrabbiare il sindaco, Moreno Bonardi, ben deciso ad andare fino in fondo.

«Abbiamo istituito la mensa per i nostri bambini e comprendo che debbano essere accompagnati e sorvegliati da qualche adulto, ma sette per venti bambini mi sembrano un'esagerazione - esordisce il primo cittadino - «Cinque maestre e due collaboratrici in una scuola materna con  venti bambini, a mio avviso, sono troppe, ma il problema si presenta all'ora di pranzo, quando tutte queste persone usufruiscono regolarmente della mensa scolastica comunale a titolo del tutto gratuito».

«La scuola fa valere un articolo del contratto nazionale che autorizza il personale in servizio a pranzare gratis in mensa, ma c'è da domandarsi come sia possibile che alle 12.30 tutto il personale scolastico al completo risulti in servizio» - prosegue Bonardi - «Come sindaco ho il dovere di tutelare gli interessi dei miei cittadini: se il Comune assicura la mensa a venti bambini e si trova sette adulti che ne usufruiscono gratis, allora anche i dipendenti comunali potrebbero vantare diritti. E non mi si venga a dire che occorrono sette adulti per sorvegliare venti bambini che mangiano».

«Se la legge autorizza tutto ciò, sono pronto ad adeguarmi, ma prima voglio vederci chiaro» conclude  il sindaco - «Intendo indirizzare una lettera alle autorità competenti, pretendendo una risposta precisa».

L'assegnazione del personale scolastico avviene in base al numero delle sezioni: il ministero dell'Istruzione prevede due insegnanti per sezione ed una sezione comprende fino a un massimo di 28 bambini. La materna di San Bartolomeo è frequentata da 20 alunni, ma gli iscritti risultano 32 e, di conseguenza, le insegnanti sono quelle assegnate a due sezioni, cioè quattro; a loro se ne aggiunge una quinta per il sostegno, più due collaboratrici.

«Il contratto nazionale della scuola prevede che gli insegnanti in servizio al momento del pranzo abbiano diritto alla fruizione gratuita del pasto.
I Comuni sono pertanto tenuti a rispettare questa direttiva - spiega Giacomo Licata, sindacalista della Cgil che si occupa del settore scuola - «Noi tuteliamo i diritti di chi lavora nell'ambito della scuola, ma non è escluso che in determinati contesti possano accadere abusi. Non conosco il caso specifico, ma, se il sindaco ravvisa delle anomalie, bene fa a segnalarle».
                                                                                           Gianpiero Riva

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