Proserpio, consigliere di minoranza
accusa di stalking il sindaco

Barbara Zuccon era stata eletta con la maggioranza, ora «Mi discrimina sperando che io mi dimetta»

PROSERPIO (g. cri.) - Il consigliere comunale d'opposizione Barbara Zuccon accusa di stalking il sindaco, Elisabetta Fontana, peraltro avvocato, e lo fa proprio in consiglio comunale.
Nella prossima seduta,martedì sera dalle 21, verrà discussa l'interpellanza presentata dal consigliere, eletta con la lista di maggioranza e poi staccatasi dal gruppo proprio per divergenze con il sindaco. Barbara Zuccon si sente discriminata perché le sue richieste d'accesso agli atti, le sue telefonate in Comune - tramite disposizione protocollata del sindaco - vengono passate sempre e solo al segretario comunale che è presente poche ore la settimana. 
Pesanti le accuse mosse dal consigliere nel documento: «Il rispetto e la dignità di una persona, in questo caso un consigliere comunale, non andrebbero mai messe in discussione e tanto meno lese. Il perpetuare di questo comportamento è anche lesivo degli interessi del Comune che potrebbe rischiare di pagare i danni».

Il motivo dell'interpellanza è una disposizione di servizio firmata dal sindaco: «Ho saputo per caso di questo documento che mi riguarda, che non mi è stato inviato» - spiega la Zuccon - «Ho parlato di questo atteggiamento del sindaco, e dei precedenti, con il mio avvocato che ha ritenuto possa configurarsi il reato di stalking».  Da qui i termini, usati non a caso: «... comportamento persecutorio...».

«Fino alla seduta consiliare  non ho intenzione di fare denunce» - dice Barbara Zuccon - «Mi sento palesemente discriminata da questa disposizione di servizio, che m'impedisce di svolgere il mio ruolo di consigliere e persino di avere rapporti con l'istituzione comune anche come cittadino. E poi, quando parlo in Consiglio il sindaco ride o commenta. Vengono interrotti in malo modo i miei interventi. Il sindaco mi ha chiesto di fare un passo indietro, ma io non me ne vado e continuo a svolgere il mio ruolo».

Il sindaco, interpellato sull'argomento, rimanda a quanto dirà in consiglio comunale.

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