«Giù le mani dal tribunale di Erba»
Anche i Comuni si mobilitano

Delibere contro la soppressione della sede, decisa dal Governo Berlusconi

ERBA Una delibera di consiglio comunale, appoggiata da tutti gli schieramenti (dalla Lega Nord a Rifondazione comunista) per portare all'attenzione del governo la necessità di mantenere in città il tribunale, necessità sentita ancora di più dopo gli arresti di 'ndrangheta che hanno riguardato anche l'area.
Per avere il massimo coinvolgimento, la delibera verrà inviata poi a tutti i Comuni della giurisdizione del tribunale di Erba per deliberare a loro volta il medesimo testo. Questo l'atto concreto ed ufficiale deciso nell'assemblea tenutasi mercoledì sera a Lariofiere, convocata proprio per mettere a punto la strategia volta a scongiurare la soppressione del sede staccata del tribunale.
 
«L'obiettivo della riunione è esaminare le problematiche conseguenti all'entrata in vigore della normativa che porta ai provvedimenti di soppressione o accorpamento delle sezioni distaccate dei tribunali nell'arco di dodici mesi» - ha detto il sindaco di Erba, Marcella Tili - «Il fine è quello di decidere una strategia comune che, se condivisa come spero, allontani tale eventualità. I criteri utilizzati per decidere la soppressione non tengono conto del numero degli abitanti, delle infrastrutture, della specificità territoriale e dei carichi di lavoro».

Deciso anche l'intervento dell'assessore alle finanze, Roberto Dugo: «Se la richiesta è di ragionare in termini di spesa pubblica come si ragiona all'interno di un'impresa, bene, allora io mi domando in quale impresa si abbandona un bene senza prevedere da subito che fine farà, quale effettivo risparmio è previsto, quali saranno le conseguenze del suo mancato utilizzo e soprattutto che conseguenze porterà tale dismissione sullo sviluppo economico dell'azienda stessa».

Voci critiche sulla scelta dell'accorpamento sul palco, ma anche in sala, dal personale del tribunale. Dall'ufficio dell'ufficiale giudiziario, per esempio, si è rilevato che partendo da Como, se chiudesse Erba, una notifica a Caglio costerebbe decisamente di più in termini di tempo e trasferta. Posizione critica alla chiusura anche da rappresentanti degli ordini di avvocati e commercialisti, oltreché dai sindaci.

«Personalmente sono molto soddisfatto dell'andamento della serata» - ha commentato il vicesindaco di Erba, Claudio Ghislanzoni - «Si sono anche concertati diversi passaggi. Il primo è la delibera che verrà preparata e discussa il primo possibile in consiglio comunale, spero addirittura martedì, o al massimo ad inizio dicembre. Con il documento, che avrà l'appoggio di tutte le forze politiche presenti in consiglio, chiederemo il mantenimento del tribunale ad Erba e motiveremo la richiesta».

Con questo documento, i parlamentari del territorio potranno fare pressione a Roma. Dice Ghislanzoni: «Sia Erica Rivolta che Nicola Molteni e Alessio Butti si stanno muovendo in questo senso. Butti ha già presentato un'interrogazione e a loro supporto potremmo pensare anche ad un tavolo a livello locale».

Il presidente del consiglio comunale, Eugenio Zoffili, rimarca la volontà di indire una seduta straordinaria solo sul tribunale: «Portare martedì l'argomento tribunale non permetterebbe di discuterne con i giusti tempi» - spiega - «La mia intenzione è di convocare un consiglio comunale straordinario aperto, in cui tutti possano intervenire».
                                                                                      Giovanni Cristiani

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