Demolizioni dopo la frana di Brienno
Per metà le pagano le due imprese

Tre Vi di Faloppio ed Er Scavi di Bizzarone rinunciano a 15mila dei 30mila euro pattuiti

BRIENNO (m. lup.) - I titolari di due imprese comasche, la Tre Vi di Faloppio e la Er Scavi di Bizzarone, hanno messo la mano sul cuore e, accantonato il portafogli, hanno deciso di dare corso ad una lodevole opera di bene, con impegno di quindicimila euro. Giusto la metà del preventivo stilato dai tecnici del Comune per eseguire la demolizione delle parti pericolanti dell'immobile devastato dall'alluvione del 7 luglio.

L'accordo è stato firmato ieri pomeriggio in municipio dal sindaco, Patrizia Nava, e dai responsabili delle due società, le quali hanno previsto diverse giornate di lavoro. Si vuole attenuare l'immagine del paese distrutto rimasta tale per mesi, con mobili e suppellettili in bilico sul fronte della frana, beni appartenenti a Francesca Canzani, l'anziana residente che ha perso tutto ed ha salvato soltanto la gattina.

L'opera in programma punta soprattutto sulla messa in sicurezza della casa, prima che subentrino altre piogge con conseguenze imprevedibili. Sarà estesa alle parti pericolanti dell'edificio, di proprietà di tre privati. In assenza di contributi pubblici a causa del mancato riconoscimento, da parte della Regione, dello stato di calamità naturale, il 50 per cento della somma preventivata, trantamila euro più Iva, sarà coperto dal comitato di soccorso per Brienno.

La partecipazione del comitato non riguarda la messa in sicurezza della quota d'immobili non crollata. Un'operazione che per forza di cose, non certo per cattiva volontà del Comune, dovrà essere sostenuta dai privati.

Ieri pomeriggio, una volta firmato l'accordo con impegno, da parte delle due ditte, di dare sollecito corso ai lavori, è stata convocata una riunione della giunta municipale per la presa d'atto e le successive deliberazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA