Basta lanci di riso ad Olgiate
Ripulire il municipio costa troppo

E le coppie forestiere pagheranno per potersi sposare in città con rito civile

OLGIATE COMASCO Niente riso o petali di rosa per festeggiare i novelli sposi sposi. La tanto amata tradizione sarà vietata almeno alle coppie che sceglieranno di unirsi in matrimonio con rito civile in municipio.

La novità è contenuta nel regolamento per l'uso degli immobili comunali, rivisto ed approvato nell'ultima seduta consiliare, nel quale si mette al bando il classico rito per augurare un futuro di prosperità e abbondanza ai neo coniugi. Nel regolamento si prescrive che, in occasione di matrimoni civili, non è consentito il lancio di riso, o coriandoli, o petali o altro all'interno ed all'esterno della sala e neanche nel cortile dove si celebra il matrimonio, per ragioni di pulizia e decoro.

«È molto difficile raccogliere chicchi di riso, piuttosto che petali di rosa, tanto più se calpestati, o coriandoli in mezzo all'acciottolato che caratterizza il cortile del municipio» - spiega il sindaco, Maria Rita Livio - «L'operazione di rimozione e pulizia degli spazi interni ed esterni da riso, petali o altro occupava parecchio tempo al personale a ciò preposto». Da qui la decisione di sacrificare la tradizione all'ordine e all'economia di gestione del Comune.
 
Non è l'unica novità in fatto di matrimoni civili. D'ora in poi i non residenti pagheranno per sposarsi in municipio ad Olgiate. A loro sarà applicata la tariffa che viene di norma richiesta per l'utilizzo della sala civica: duecento euro nella stagione estiva e trecento euro in quella invernale, quando vanno conteggiate anche le spese di riscaldamento.

Finora non era mai stato richiesto un canone per matrimoni civili di persone non residenti, ma in tempi di bilanci magri il "lusso" di scegliere si paga; il panorama non è certo quello di certe ville sul lago, ma si pagherà comunque per scambiarsi il fatidico "sì" nel paese delle "Tre torri". Naturalmente non sarà richiesto il versamento di alcun corrispettivo agli olgiatesi, poiché celebrare il matrimonio civile rientra fra i servizi che il Comune è tenuto ad erogare.

Nel medesimo regolamento sono state apportate alcune modifiche al canone di utilizzo del salone del centro sportivo Pineta e pertinenze, inserendo una differenziazione tra residenti e non. Ad associazioni, partiti, enti e persone giuridiche olgiatesi sarà richiesto il pagamento di 150 euro al giorno, che salgono a 250 per i non olgiatesi; ai privati residenti sarà applicato un canone di 450 euro al giorno, ai non olgiatesi di 550. Per affittare il salone della Pineta nel periodo "clou" delle festività di fine anno, associazioni ed enti dovranno sborsare 600 euro al giorno, i privati 700, indipendentemente che siano residenti o meno.

Dall'ex sindaco Lanfranco Bianchi un invito alla giunta: «A diminuire le tariffe applicate ai non residenti per l'uso degli immobili comunali e incentivare l'utilizzo, in particolare del "Medioevo", per iniziative a livello provinciale e regionale».
                                                                                      Manuela Clerici

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