Cronaca / Lago e valli
Sabato 07 Gennaio 2012
San Fedele, Comune e proprietà
in causa per la baita di Orimento
L'amministrazione contestò il riassetto, si va al Consiglio di Stato
Il Comune di San Fedele, dopo alcuni sopralluoghi, aveva emesso un'ordinanza di demolizione per le opere costruite in parziale difformità alla concessione edilizia, risalente al 1993. La ricorrente aveva presentato un'istanza di permesso di costruire in sanatoria nel dicembre del 2007; circa un anno dopo il responsabile dell'ufficio tecnico comunale comunicò il rigetto dell'istanza in quanto le opere realizzate in difformità avrebbero comportato la modifica della sagoma esterna dell'edificio, in contrasto al Piano regolatore.
Le contestazioni riguardavano l'ampliamento del corpo ad un solo piano con la copertura del terrazzo, l'innalzamento della gronda nella parte più bassa dell'edificio e la creazione di un portico. Contro il diniego, impugnato con ricorso, i difensori della signora Del Zoppo avevano asserito che la ristrutturazione edilizia doveva rispettare solo il limite volumetrico, cosa che è stata fatta, ma non la sagoma, e che la sanatoria riguardava invece un lieve innalzamento; il mancato rispetto della sagoma esterna, motivo di rigetto della sanatoria, sarebbe inoltre stato provocato dall'esistenza di uno strato roccioso e dall'esigenza di adeguare la struttura alle norme in materia igienico-sanitarie.
Il Tribunale amministrativo regionale, nella sua sentenza, aveva concluso che l'accoglimento della domanda in sanatoria sarebbe stato in costrasto con la normativa urbanistica. Per i proprietari, confortati dai pareri dei propri difensori di fiducia, sarebbero invece state fatte varianti in corso d'opera e senza alcuna modifica della sagoma esterna né aumento delle volumetrie. Il Tar, in prima istanza, ha valutato come tali l'innalzamento del colmo e della gronda; ora la parola passa al Consiglio di Stato per la decisione definitiva. Ancora una volta il Comune contro un privato.
L'Alpe d'Orimento, antico borgo rurale ai piedi del monte Generoso, tra Italia e Svizzera, richiama in ogni periodo dell'anno turisti ed escursionisti per la sua spettacolarità. È di prossima conclusione un progetto d'iniziativa comunitaria per la tutela delle peculiarità e le tradizioni del paesaggio ambientale, agricolo e zootecnico.
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