Ims, operai a teatro da Paolo Rossi
Sul palco la protesta caronnese

Inattesa ribalta: il comico ha lasciato per qualche minuto la scena alle maestranze

CARONNO PERTUSELLA Dalla comicità di Paolo Rossi alla drammatica quotidianità dei lavoratori dell'Ims, che da cinque mesi non hanno entrate su cui contare per mandare avanti le famiglie. È l'insolito contrasto andato in scena mercoledì sera nel teatro "Giuditta Pasta" di Saronno, in via Primo Maggio.

Il merito è degli instancabili dipendenti dell'azienda caronnese, specializzata nella produzione di compact disk e dvd: nonostante le febbrili trattative in corso con il curatore fallimentare, per riattivare il prima possibile la produzione, e la costante presenza al presidio, attivo in via Bergamo, davanti al cancello d'ingresso della fabbrica, 24 ore su 24 da mercoledì 19 ottobre, i lavoratori hanno di nuovo trovato il tempo ed il modo d'illuminare la loro lotta con i riflettori del mondo dello spettacolo.

Dopo Gianni Morandi e Rocco Papaleo, i conduttori, sul palco del teatro "Ariston" al Festival di Sanremo, questa volta è stato Paolo Rossi ad accogliere una delegazione dell'ex Emi. Mercoledì i lavoratori, che lottano per salvare 122 posti di lavoro messi a rischio dal fallimento dell'azienda nello scorso dicembre, hanno contattato l'"entourage" del comico. «Lui è stato subito molto disponibile» - ricorda Antonio Ferrari, sindacalista dei Cobas - Cub (Comitati di base - Confederazione unitaria di base), portavoce della delegazione - «Ci ha incontrati prima dello spettacolo, durante una pausa delle prove».

Paolo Rossi, a Saronno per presentare lo spettacolo "Happening pop di delirio organizzato", è rimasto molto colpito dalla storia dei lavoratori, dalla loro determinazione e dalla loro dignità, ed ha proposto loro di salire sul palco. Un'offerta che ha lasciato i lavoratori senza parole: «Speravamo in un suo messaggio di solidarietà, magari una foto con un appello, e nulla più» - prosegue Ferrari - «Quando ci ha detto che ci avrebbe chiamati sul palco all'inizio del secondo atto siamo rimasti davvero colpiti».

La macchina organizzava si è subito messa in moto: «Ci ha fornito i biglietti per assistere allo spettacolo, che è stato divertente e coinvolgente, ma certo il nostro pensiero era sempre al momento in cui ci avrebbe chiamati» - continua il portavoce - «Subito dopo la pausa ha parlato della nostra azienda e ci ha detto di raggiungerlo su palco».

Ha lasciato le poltrone rosse ed è salito sul palco Luigi Maiocchi, tra i fedelissimi del presidio. Con semplicità, dignità e sentimento ha raccontato la storia dell'Ims, dall'improvvisa crisi alle difficoltà dei mesi senza stipendio, dalla vita al presidio alla paura del futuro. In un discorso di pochi minuti, seguito con il fiato sospeso dal pubblico e da Paolo Rossi stesso, ha raccontato anche lo sgomento provato nell'apprendere all'improvviso che la propria azienda, che produceva milioni di pezzi l'anno, era destinata a fallire.

Al termine dell'intervento, un lungo applauso dalla sala, quasi esaurita. «Cogliamo l'occasione» - ha concluso Maiocchi - «per invitarvi tutti, compresi gli artisti che nelle prossime settimane arriveranno al teatro Pasta, a passare da noi al presidio».
                                                                                         Sara Giudici

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