Gli ultimi commercianti di Bizzarone
«Il centro del paese è da salvare»

Bianca Somaini chiede marciapiedi e strade sistemati
Katiuscia Modarelli: «Ci fosse qualche negozio in più...»

BIZZARONE Per rilanciare il centro storico servono marciapiedi e strade sistemate. Ne è convinta Bianca Somaini, titolare del salone di parrucchiera che con l'estetista Donata è una delle due attività commerciali rimaste in zona piazza. Dove un tempo c'era la macelleria Valli con minimarket e prima ancora, erano gli anni Sessanta, c'erano una merceria - edicola, un negozio d'abbigliamento e poi un salone di parrucchiera chiuso da tempo.

«Ho alle spalle ventidue anni d'attività. Purtroppo tante mie clienti anziane o sono morte o sono state ricoverate» - racconta la Somaini, titolare del salone Linea due - «Quando andrò in pensione spero di poter lasciare il negozio a una ragazza che abbia voglia di tirarsi su e maniche e non abbia paura di confrontarsi con la concorrenza dei centri commerciali».

Poco appetibile
«Ma per uno sviluppo del paese servono prima di tutto marciapiedi, in particolare in via Matteotti e in via Cavour, per rendere il posto più vivibile a tutti, oltre a sistemare le strade. Anche il centro si può sviluppare e si può renderlo più appetibile per nuove attività».

Oltre alle due attività commerciali ci sono poi la sede del gruppo Alpini, quella del centro sociale "La Compagnia", l'ufficio postale e lo sportello bancario, mentre l'ambulatorio medico da qualche tempo si è trasferito alle Ginestre e i locali sono aperti il martedì mattina come punto prelievi.

A ridosso del centro, in zona municipio, resiste invece l'alimentari Gianella di via Volta. Poi il locale storico del paese e circolo familiare dal 1904, il bar Del Fumetto di via Matteotti. Ma c'è anche chi vorrebbe trasferirsi. «Fin quando si arriva alla fine del mese va bene» - commenta il titolare della pasticceria di fianco al bar, <+nero>Francesco Veronelli - «Se gli affari dovessero andare meglio potrei anche pensare di trasferirmi nel centro commerciale "Le Ginestre"».
 
C'è chi dice no
«I servizi essenziali, li abbiamo - dice Annaluisa Riva - e ormai per altre commissioni ci spostiamo in automobile». Non la pensa come lei Katiuscia Modarelli, 33 anni, che abita da poco a Bizzarone e sostiene «È vero che ci si sposta in auto, ma mi piacerebbe si aprisse qualche negozio d'abbigliamento o di intimo per non essere sempre costretti a usare la macchina».

Un negozio di abbigliamento c'è, ma è in via Milano, la strada provinciale, dove ci sono inoltre commercio equo solidale, colorificio e una parrucchiera estetista, mentre una pizzeria ha cessato da poco l'attività.

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