«Minacce ai miei figli
e mi sono buttato nel lago»

Il racconto di Frediano Manzi, 52 anni, presidente dell'associazione Sos Racket e Usura, che l'altra sera è stato salvato da un sommozzatore dei vigili del fuoco di Como: «Ho avuto un attimo di follia e mi sono buttato nel lago. Volevo togliermi la vita»

«Ho ricevuto cinque sms. C'era scritto solo l'indirizzo della scuola dove vanno i miei figli. L'ennesima minaccia. Ho avuto un attimo di follia e mi sono buttato nel lago».

È un racconto di pura disperazione, quello di Frediano Manzi, 52 anni, presidente dell'associazione Sos Racket e Usura. Lui, l'altra sera, è stato salvato da un sommozzatore dei vigili del fuoco dopo essersi immerso nelle acque del Lario, vicino a piazza De Gasperi. «Avevo deciso di togliermi la vita - ha confermato Manzi, tuttora ricoverato all'ospedale Sant'Anna di Como - Ero disperato. Di quegli attimi ricordo poco: quando mi hanno ripescato, infatti, ero incosciente, in ipotermia. Ora sto meglio».

Il suo è stato anche un gesto di protesta, per riportare l'attenzione sul fenomeno dell'usura, che secondo i dati del Viminale, è in aumento, anche a causa della crisi.

Il racconto completo sul quotidiano La Provincia in edicola lunedì 14 gennaio.

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