A RistorExpo le star
e i talenti del futuro

Ci saranno le star, come lo chef Bruno Barbieri

Non è un caso, alla luce dei numeri circa le iscrizioni all’istituto Romagnosi, che una delle rassegne più famose di Lariofiere sia “RistorExpo”. Giunta alla diciottesima edizione, è stata presentata proprio nei giorni scorsi a Milano e bastano i numeri dell’appuntamento - in programma dal 15 al 18 febbraio - per rendersi conto del fenomeno.

Gli espositori saranno 185, tra cui 60 eccellenze agroalimentari, 50 arredi, 50 prodotti alimentari, preparati per la ristorazione e semilavorati, per la panificazione, la pasticceria, la gelateria, e 16 vini, birre e distillati. Senza dimenticare istituzioni, associazioni e scuole presenti. E ciò significa - sempre rimanendo sul terreno delle cifre - 350 marchi rappresentati, 150 cantine con 300 etichette. Tutto questo per almeno 20mila visitatori, per l’80% operatori del settore.

Il tutto inserito in un circuito virtuoso come quello dell’esposizione universale di Milano, dedicata proprio a “nutrire il pianeta”.

È molto cresciuto, RistorExpo e affronta l’anno della maggior età e di Expo, senza temere. La provincia è consapevolezza delle radici, è la pecora brianzola o il risotto e ossobuco. Sarà riproposta l’area “Ristorexpo Food System” dedicata ai sistemi territoriali del cibo: oltre al territorio lecchese, quelli di Como, Monza Brianza e Valtellina. Ma tradizione è anche osare, come i vini valtellinesi che accompagnano il cous cous di San Vito Lo Capo.

Ci saranno le star, come lo chef Bruno Barbieri (atteso lunedì 16 alle 10), che però qui da star non si comportano mai, e un esempio è l’ormai saldo alleato Davide Scabin. Ma ci sono anche i talenti del futuro. E iniziative come l’attenzione all’alimentazione, con il progetto per la nutrizione dei malati sottoposti alle terapie, anche questa offerta per provare a sorridere.

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