Abusi, truffe e anoressia
Tutte le accuse al «guru»

Oltre 400 vittime. Business da 13 milioni, la metà a Bernasconi

Ci sono ragazze pronte a giurare che il «professore» è un galantuomo. Che il «professore» non merita di essere coinvolto in un’inchiesta penale. E che, soprattutto, il «professore» ha salvato loro la vita. La procura sa che ci sono anche queste ragazze. Ma, nonostante ciò, ha chiuso comunque l’inchiesta sul Forum Crisalide e la clinica Sana Vita tratteggiando del «professor» Waldo Bernasconi, e dei suoi collaboratori, un quadro decisamente meno lusinghiero di quello delle ragazze pronte a giurare. Basterebbe l’elencazione delle accuse al prof, ideatore della contestata teoria neoreichiana per la cura dei disturbi dell’alimentazione, per farsene un’idea: associazione per delinquere, truffa aggravata al servizio sanitario nazionale, truffa ai danni di 402 ex pazienti, esercizio abusivo della professione di medico, psicologo, dietologo e psicoterapeuta e violenza sessuale aggravata.
Sono undici le persone che rischiano di finire davanti a un giudice perché accusate di aver intrappolato centinaia di ragazzi e ragazze anoressiche e bulimiche nella loro Crisalide. E in tutte quelle organizzazioni, associazioni, numeri verdi e case di cura che secondo l’accusa servivano solo a «dare apparente lustro scientifico» alle competenze del guru dell’anoressia e a creare un «circuito imprenditoriale» con il solo scopo di ottenere il pagamento di ingenti somme dai pazienti. In totale, secondo il pubblico ministero MarianoFadda, l’organizzazione capeggiata da Waldo Bernasconi avrebbe incassato in dieci anni qualcosa come 12 milioni e 860mila euro grazie alle rette (metà della somma sarebbe poi finita sui conti personali dell’inventore della teoria neoreichiana) e creato un danno alle Asl di 790mila euro.

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