Acqua dal lago di Como per salvare il Po

Il livello del Lario è molto basso, ma potrà scendere ancora di più per evitare la risalita dell’Adriatico lungo il fiume

Più acqua dai laghi subalpini, in particolare quello di Garda e di Como, per aumentare la portata del Po contro gli effetti della siccità e evitare la risalita dell’acqua di mare lungo il corso del fiume. Questo quanto deciso dal Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po, presieduto dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che ha approvato all’unanimità una delibera contro la crisi idrica della zona padana. Le deroghe hanno una durata di 10 giorni. Sono interessati anche i laghi di Iseo e Idro.

Il provvedimento arriva in un periodo di secca anche per il Lario che già iniziava a far temere per l’attracco a molti pontili della navigazione. Oggi il livello era a -18 centimetri, una quota non lontana dai minimi storici per questo periodo dell’anno.

«Per assicurare il contenimento dei fenomeni di risalita delle acque marine nei rami del Delta del Po e del rischio di compromissione per le falde idriche sotterranee - spiega il ministero dell’Ambiente - vengono introdotte misure derogatorie temporanee, della durata di dieci giorni, alla regolazione dei livelli di alcuni laghi subalpini (Garda, Como, Iseo e Idro), per assicurare che da questi possano defluire i volumi d’acqua necessari a incrementare le portate del Po e di alcuni suoi affluenti, mitigando cosi gli effetti della siccità» «Verrà in sostanza aumentato il rilascio d’acqua dai laghi interessati - continua il dicastero di via Cristoforo Colombo - il Lago di Garda aumenterà di 15 metri cubi al secondo il suo attuale deflusso (da 60 a 75), rispettando il livello minimo di regolazione necessario a garantire il funzionamento degli acquedotti che si approvvigionano dalle acque lacustri. Per quanto riguarda il Lago di Como, il suo livello potrà essere abbassato di 10 cm: dal limite minimo di regolazione di meno 0,5 metri a meno 0,6»

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