Addio al Totocalcio
La fine di un’epoca

Con un emendamento alla manovra, arriva una riforma dei “concorsi pronostici sportivi”. Non si potrà quindi far più “tredici”.

Addio a Totogol e Totocalcio. Con un emendamento dei relatori alla manovra, non ancora votato in commissione Bilancio al Senato, arriva una riforma dei «concorsi pronostici sportivi». Non si potrà quindi far più “trecidi”.

Il Totocalcio nacque come concorso a premi nel 1946 grazie all’idea di un giornalista della Gazzetta dello Sport, Massimo Della Pergola. La versione originaria del concorso prevedeva di pronosticare 12 risultati di altrettante partite di calcio, fu aggiunta una tredicesima partita a partire dal concorso numero 20 della stagione 1950-1951 (da cui nacque l’espressione fare tredici al Totocalcio), mentre dal 2003 ne venne inserita una quattordicesima.

Il numero di scommesse aumentò in maniera esponenziale fino al 1993, quando si registrarono numeri record. Il 7 novembre dello stesso anno furono realizzati solo tre tredici che pagavano ciascuno circa cinque miliardi di lire, mentre in una ricevitoria di Crema fu giocato un sistema che pagò cinque 549 756 245 lire.

Per rilanciare questa tipologia di gioco «che non comporta rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo» si prevede, un unico prodotto, con l’aumento delle possibilità di vincita e la possibilità di farne pubblicità in deroga al decreto dignità. La promozione è affidata alla nuova Sport e Salute, la nuova Spa dello sport che sostituisce Coni Servizi.

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