Alzate, due colpi in 40 minuti
Bottino lasciato nei boschi

Nel mirino le villette della frazione di Verzago.

Ladri messi in fuga dall’allarme e dai vicini

Questa volta a finire nel mirino dei ladri è stata Verzago, frazione di Alzate Brianza conosciuta soprattutto per il suo piccolo aeroporto.

I predoni sabato sera hanno colpito due volte nel giro di 40 minuti a poche centinaia di metri di distanza: in via Ugo Foscolo la prima volta, in via dei Platani la seconda.

Lo sgradito onore di ricevere la visita inaugurale è toccata auna famiglia di via Foscolo.

«È successo più o meno alle 20 - racconta il padrone di casa - io e mia moglie eravamo stati in vacanza un paio di giorni, e forse i ladri pensavano che fossimo ancora via. Invece eravamo da mia madre, a un centinaio di metri di distanza».

La villetta è protetta da un allarme perimetrale. Ma i saccheggiatori, gente esperta, hanno cercato e trovato l’unico punto debole dell’invisibile protezione.

«Hanno preso un grosso sasso e hanno spaccato il vetro antisfondamento della portafinestra che si apre sulla cucina - prosegue Rottini - però a quel punto l’allarme si è messo a suonare, e le persone che abitano attorno a noi sono uscite a vedere che cosa stava succedendo».

La zona, infatti, è piuttosto isolata, ma le villette a schiera sono raggruppate le une vicine alle altre.

«Nel buio - continua il derubato - hanno notato delle torce accese nel nostro giardino e hanno cominciato a gridare. I ladri sono subito scappati. Dovevano essere tre, credo. Uno è entrato in casa, un altro faceva il palo appena fuori, e un terzo stava in macchina: chi l’ha vista parla di una Megane familiare di colore scuro. Io e gli altri siamo andati un po’ in giro nel paese per vedere se riuscivamo a rintracciarli, ma non c’è stato verso».

Sorpresi quasi sul fatto, i ladri hanno avuto appena il tempo di arraffare qualcosa nel bagno dell’abitazione. «Ma era solo bigiotteria di scarso valore - osserva - e infatti il giorno dopo, mentre passeggiavo nel bosco con il mio labrador , ho ritrovato tutto per terra».

Il danno maggiore, insomma, è stato quello provocato ai danni della portafinestra. «Sì è vero - conferma - però rimane la paura. Ormai non ci sentiamo padroni più nemmeno in casa nostra».

Il secondo assalto

Tutto finito? Tutt’altro. Tempo quaranta minuti e i mariuoli, sfacciati, sono tornati in azione poco più in là. Hanno provato a fare la festa alla villa in cui abita un avvocato. «Ma non ci sono riusciti - fa sapere il legale - l’allarme li ha messi in fuga. Però hanno fatto in tempo a scardinarmi completamene una persiana e a spaccarmi una finestra».

«Quando ho chiamato i carabinieri, sono arrivati praticamente subito - osserva - poi ho saputo che erano già in zona per via dell’altro furto.

L’avvocato cerca di prenderla con filosofia, ma non è semplice: «Tra me e mio padre, che abita nella villetta accanto alla mia, è la terza volta che capita nel giro di sei mesi».

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