Arriva la “tassa sul sudore”
per i ciclisti della domenica

25 euro versare alla Fci per poter partecipare alle varie competizioni: e sulla rete esplode la polemica.

In rete l’hanno già ribattezzata la “Tassa sul sudore”. ovvero 25 euro che ogni ciclista amatoriale dovrà versare dal 1° gennaio alla Fci (Federazione ciclistica italiana) per potersi misurare nelle varie competizioni di paese o sgambate cicloamatoriali. Ne dà notizia il Corriere della Sera. In cambio i ciclisti della domenica riceveranno una sorta di Bike Card che non garantirebbe proprio nulla, manco una copertura assicurativa.

In sostanza la Fci (che, detto per inciso, avrebbe un deficit di 2 milioncini di euro in bilancio, recentemente contestato dal Coni) in questo modo esercita un controllo su chiunque salga in sella. Finora per partecipare ad una delle centinaia (migliaia?) di corse ciclistiche amatoriali era sufficiente iscriversi ad uno degli enti di promozione sportiva (Eps, sono 19 in tutto il Paese) più vicino a casa e presentare un certificato medico. Le tessere Eps consentivano di partecipare a qualsivoglia evento. Ora invece diventa obbligatoria la Bike Card. «Ma quale tassa — ha spiegato Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo al Corriere della Sera — la nostra è un’iniziativa politica per combattere chi ci fa concorrenza sleale con i contributi pubblici. I soldi serviranno a gestire servizi comuni come la giustizia sportiva. Non raccoglieremo più di 70-80 mila euro. Chi non vuole acquistare la Bike Card abbandoni gli enti e si tesseri direttamente con noi: siamo i più seri. La Bike Card offrirà comunque anche dei servizi. Quali? Ci penseremo».

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