Benedetta la Croce di punta Dufour
Ricorderà anche le vittime Covid

Ieri a Cantù cerimonia sul sagrato di San Paolo per il nuovo simbolo da collocare sul Monte Rosa a 4.634 metri con la scritta: «Anno pandemico 2020»

Come se il destino, per Cantù, fosse scritto sulla Punta Dufour, la più alta nel massiccio del Monte Rosa. Destino ha voluto che, per caso, si scoprisse da un filmato su YouTube, visto e segnalato da Tonino Frigerio a Carlo Marelli, l’architetto che progettò la croce piazzata da alcuni canturini, lassù, nel 1964, la sparizione della croce stessa. Forse un vandalismo.

Ora, la nuova croce, benedetta ieri mattina sul sagrato della chiesa di San Paolo, sarà portata in quota, a metà agosto, con un elicottero, a 4mila e 634 metri. Destino ha voluto: nell’anno dell’epidemia coronavirus. «Anno pandemico 2020. Coronavirus - si legge - Uniti per ricollocare la croce caduta nel 2019». Ieri una domenica densa di simboli e suggestioni, alla messa delle 10.

«Siamo come stranieri e pellegrini sulla Terra, c’è una meta che non possiamo scorgere e di cui dobbiamo fidarci. La Parola ci chiede la fiducia» ha detto don Giovanni Afker.

L’associazione, nell’anno del 75°, sta finanziando l’Operazione Dufour 2020. A Cantù, anche il presidente regionale del Cai, Renato Aggio. «Testimonianza - ha detto delle croci in montagna - della fede di chi ci ha preceduto». Non solo. «Quassù - recita la frase incisa sulla targa frontale - si raggiungono punti di vista che permettono di abbattere le barriere».

(Christian Galimberti)

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