Benzina, salta il secondo giorno di sciopero. Distributori aperti già da stasera

Sindacati Fegica e Figisc Confcommercio hanno revocato la seconda giornata di sciopero «a favore degli automobilisti non certo del governo». Così le due sigle dei gestori degli impianti di benzina in una nota congiunta.

La serrata dei distributori di benzina si è dimostrata essere un tira e molla che ha raggiunto il suo apice oggi, 25 gennaio, nel corso della prima delle due giornate di sciopero, della revoca della seconda giornata. La decisione è stata presa dalle due sigle sindacali Fegica e Figisc Confcommercio, che in una nota hanno spiegato di averlo fatto «a favore degli automobilisti e non certo del governo».

Una notizia in qualche modo preannunciata perché già ieri la Faib-Confesercenti, l’altra rappresentanza sindacale dei distributori, aveva annunciato l’intenzione di sospendere il secondo giorno di sciopero.

Lo sciopero era stato proclamato dalle tre già citate associazioni di categoria (Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio), a cui aderisce circa il 70 per cento dei 22mila distributori attivi in tutta Italia, come risposta alle affermazioni fatte da alcuni membri del governo di Giorgia Meloni che avevano attribuito la responsabilità dei recenti rincari del carburante alle speculazioni dei distributori.

«Pur riconoscendo di aver potuto interloquire in maniera costruttiva con il ministero che si è speso per diventare interlocutore propositivo, l’incontro (ndr. si è svolto oggi con il ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso) ha confermato il persistere di molte criticità» scrivono le due sigle nella nota. «Anche quest’ultimo ennesimo tentativo di rimediare ad una situazione ormai logora, non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi. Le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori».

Appare ormai chiaro, aggiungono, «che ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto. Per questa ragione anche insistere nel proseguire nell’azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere. Tanto più che uno degli obiettivi fondamentali, vale a dire ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori, è stato abbondantemente raggiunto».

I distributori, quindi, riapriranno già da questa sera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA