Bidella appende un crocifisso
Al Giovio esplode il dibattito

Confronto acceso sui gruppi social degli studenti
Verrà indetta un’assemblea sul caso: «Tema delicato, vogliamo parlarne»

È bastato il gesto di una bidella che, all’indomani dei fatti di Parigi, ha appeso senza dirlo a nessuno un crocifisso in un corridoio del liceo Giovio, per aprire un acceso dibattito fra gli studenti sulla religione a scuola.

Il tema non è nuovo nelle scuole pubbliche italiane e i tragici fatti di Parigi hanno riacceso le discussioni sui simboli religiosi nelle aule degli istituti. Succede anche nel liceo di via Pasquale Paoli, dove l’iniziativa della bidella - della quale peraltro si sono accorti solo i ragazzi - ha alimentato il confronto, tutto interno agli studenti - si svolge sui gruppi chiusi dei social - e caratterizzato dalla mancanza di settarismi e fanatismi.

Secondo la ricostruzione degli alunni, la collaboratrice scolastica in settimana ha infilato un chiodo nel muro al terzo piano ed ha appeso un crocifisso senza chiedere permessi. Si è trattato forse di un gesto emotivo, nato dal trasporto dei sentimenti, così almeno riferiscono i ragazzi. Notato il fatto gli studenti hanno fatto una fotografia e l’hanno pubblicata sui social network, ma in un loro gruppo con accesso privato. Da qui si sono scatenati numerosissimi commenti, chi a sostegno della laicità del liceo, chi in favore della bidella, ma si è parlato anche di temi più generali, di Parigi, del rischio di fomentare uno scontro di civiltà, di irrigidire le posizioni tra culture diverse. Gli studenti hanno perciò deciso di aprire un dibattito nella prossima assemblea d’istituto.

«È un tema molto delicato – dice uno studente, Isacco Gavazzi – vogliamo parlarne tra di noi». «Ne discuteremo nell’autogestione – così il rappresentante d’istituto Lorenzo Baldino – è un argomento che ci appassiona. Nessuno punta il dito contro veli e crocifissi, la mia opinione è che non si può appendere ciò che si vuole su tutte le pareti della scuola senza nemmeno avvisare». Al momento il crocifisso è ancora in corridoio. «Io non sono nemmeno al corrente di questo fatto – dice Marzio Caggiano, dirigente scolastico del Giovio – nessuno me ne ha fatto parola. Vedremo alla riapertura della scuola dopo il ponte cosa fare. A mia memoria nel liceo di crocifissi non ce ne sono, ma non per precise volontà o speciali ordinanze, sono solo stati tolti nel corso degli anni come in tutti gli edifici scolastici d’Italia».

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