Bidelli e tecnici privati per 47 sedi
All’Insubria costano otto milioni

Appalto contestato dalla Cgil. I dipendenti: «Como non ci aiuta». Sciopero il 14

Anche l’assistente tecnico, il bidello e il bibliotecario diventano privati. Succede all’Insubria, che ha bandito un appalto quinquennale (2009-2013) da quasi 8 milioni di euro per «l’affidamento dei servizi integrati per gli edifici universitari». La Cgil lancia l’allarme e parla di primo passo sulla strada della privatizzazione di un’università statale, in sintonia con la linea dettata dal ministro Gelmini, della quale il rettore Renzo Dionigi è consulente. Ma dalla Rsu, la rappresentanza sindacale interna all’ateneo, arriva un’inaspettata difesa del rettore: è vero, dicono, che con l’appalto esterno si crea precarietà e i 300 dipendenti (80 nel polo di Como) perdono opportunità di carriera, ma è difficile non ricorrere alle cooperative, quando i finanziamenti statali sono carenti e a livello locale manca un sostegno, che permetta innanzi tutto di non disperdere le risorse tra decine di sedi.
Il «capitolato speciale» con cui vengono affidati i servizi di sorveglianza e di assistenza tecnica, oltre che di supporto nella gestione delle biblioteche, sarà il tema forte dell’assemblea del personale dell’Insubria prevista per l’11 novembre alle 10.30, in vista dello sciopero generale dell’università indetto dai sindacati confederali per il 14.

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