Bimbo morto al Sant’Anna
L’addio del paese sconvolto

Maestre, compagni e amici stretti alla famiglia. «A settembre avrebbe iniziato il catechismo»

Como

Otto anni fa lo aveva battezzato. Oggi celebrerà anche la messa funebre. A dovere trovare nella fede e nel proprio cuore le parole per dire addio ad Andrea Casiraghi, 8 anni, di Calco (Lecco), morto nel corso di un intervento chirurgico al Sant’Anna per la rimozione di un angiofibroma, sarà don Carlo Motta.

«Non conoscevo Andrea molto bene anche se di tanto in tanto lo vedevo passare di qui - racconta - L’avevo battezzato io, otto anni fa. A settembre, avrebbe dovuto cominciare il catechismo, insieme ai bambini della sua età». Non riesce a dire di più il parroco. Conosce meglio il fratello maggiore di Andrea, Tommaso, che in questi anni ha frequentato la parrocchia, e che ora dovrà stare accanto ai genitori, papà Dario e mamma Irene.

Continua a restare in silenzio intanto l’ospedale Sant’Anna, che già non aveva rilasciato dichiarazioni nell’immediatezza della tragedia: «Intendiamo mantenere il riserbo richiesto dalla famiglia», affermano.

In paese, dove i Casiraghi sono arrivati una decina di anni fa, in seguito al matrimonio, non sono molti a conoscerli. Il papà, racconta il sacerdote, arriva da Maresso di Missaglia, la mamma, invece, è originaria di Calolziocorte. Per questo motivo, anche i vicini di casa non sanno dire molto. «Si tratta di brava gente», assicura un’anziana, che poi abbassa gli occhi, dopo avere volto lo sguardo sul manifesto funebre che annuncia per oggi la cerimonia e che da due giorni è appeso fuori casa. Forse, a tratteggiare il ritratto di quel bimbo che fino a pochi giorni fa giocava spensierato in mezzo ai coetanei, prendendo parte al centro estivo organizzato dal Comune, potrebbero essere le maestre.

Maria Suraci, che tra l’altro è assessore all’istruzione in municipio, ha scritto una breve lettera d’addio, condivisa con la maestra Simona Ravasi. Avrebbero voluto che la leggesse il parroco. Il quale, tuttavia, ha ritenuto opportuno lasciare a loro tale compito. Non è però detto che accada perché, trattenendo la commozione, le insegnanti hanno spiegato che non se le sentono e che vorrebbero evitare di mettersi a piangere. Se troveranno la forza, lo faranno al termine della messa, una volta giunti al cimitero. Ed è lì che, chi lo vorrà, potrà ricordare il piccolo Andrea.

Il sindaco Stefano Motta, che vive proprio nella zona in cui risiedono i Casiraghi, ha espresso a nome di tutta la cittadinanza il suo cordoglio. «Siamo rimasti davvero sconcertati da quello che è accaduto. Siamo vicini alla famiglia e dispiaciuti per quello che è avvenuto». Decine, infine, i messaggi di cordoglio affidati alla pagina Sei di Calco se… dove tutti si sono detti «atterriti e sconvolti» dalla tragedia.

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