Bonus di 80 euro in busta paga
C’è il rischio legato al software

Caos sulle norme di applicazione e incertezza sull’aggiornamento dei sistemi per le buste paga

Ottanta euro a 50mila lavoratori comaschi. Solo in Comune premiati 750 dipendenti su 900

Tra Como e provincia 50mila lavoratori dipendenti dovrebbero beneficiare del famoso bonus da 80 euro promesso dal governo Renzi.

Queste le prime stime dei sindacati locali, ma non è ancora chiara l’applicazione della novità tributaria nelle buste paga di maggio.

Il calcolo in teoria è semplice: se il reddito imponibile fiscale annuo è inferiore a 24mila euro e superiore agli 8mila allora il dipendente riceverà i famosi 80 euro, il bonus sarà invece inferiore per chi guadagna tra i 24 e i 26mila euro.

Tutto avviene tramite una riduzione dell’Irpef dal mese di maggio in poi. Nel Comune di Como i conti sono già fatti: il 75% dei 900 dipendenti tutt’ora impiegati riceverà il bonus. Il 9% invece avrà in busta paga una somma minore di 80 euro perché ha un reddito annuo compreso tra 24 e 26mila euro. Escluse quindi dal bonus un centinaio di persone, tra questi però non tutti superano la fatidica soglia dei 26mila euro annui, c’è anche chi è incapiente, sotto la soglia degli 8mila euro infatti non è previsto, almeno per il momento, alcun bonus. Alta la percentuale di beneficiari tra i lavoratori del mondo della scuola nella nostra provincia: circa il 60% dei lavoratori tra docenti, amministrativi e ata. Sono quindi 5mila persone sugli 8mila impiegati complessivi. Non serve fare calcoli tra i bidelli: avranno il bonus tutti e 2mila.

«Tra il 50 e il 60% dei dipendenti delle aziende che assistiamo - spiega il tributarista comasco Giorgio Pozzoli – dovrebbe ricevere il bonus. È una stima fatta calcolando l’imponibile dello scorso anno. Nelle imprese che seguiamo c’è un bacino di circa 400 lavoratori».

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