Botte al marito e agli agenti
Sconterà un anno di carcere

Il giudice ha deciso una pena più alta per una donna di Cernusco Lombardone, 38 anni, di origini marocchine

Era rientrata a casa completamente ubriaca e aveva iniziato a litigare con il marito che, alla fine, si era visto costretto a chiamare i carabinieri e il 118. Una volta sul posto, la donna ha chiesto ai militari di essere accompagnata in carcere a San Vittore «perché non ce la faccio più a stare con quell’uomo». Quell’uomo che, alla fine, era però riuscito a metterla a letto, ringraziando gli intervenuti per il soccorso. Ma due ore dopo, attorno alle 5 del mattino, era stato nuovamente costretto a chiamare il 112: al loro arrivo all’abitazione coniugale, i carabinieri avevano trovato il marito in strada, con una vistosa ferita, ancora sanguinante, sulla fronte. La donna, invece, era sparita. Condanna più dura rispetto alle richieste avanzate dal pubblico ministero d’udienza Mattia Mascaro, ieri mattina in Tribunale a Lecco, per Alham Alilite, 38 anni, originaria del Marocco, difesa dall’avvocato Francesca Allegra. Per la donna, accusata di resistenza a pubblico ufficiale (dopo aver malmenato il marito avrebbe spintonato e poi minacciato un militare dell’Arma), Mascaro aveva chiesto una condanna a otto mesi, il giudice Giulia Barazzetta, dopo la camera di consiglio, ha deciso per una pena più pesante di quattro mesi.

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