Cadorago piange la morte di Greta
«Il guardrail poteva salvarla»

Polemiche il giorno dopo l’incidente di Guanzate costato la vita alla diciottenne

«Su quella strada erano già successi fatti gravi, mancano del tutto le protezioni»

Cadorago è sotto choc per la tragedia di Greta Lazzari, la giovane di 18 anni (avrebbe compiuto 19 anni a dicembre) morta sul colpo nel terribile schianto in macchina avvenuto a Guanzate. La giovanissima studentessa del Liceo artistico Melotti di Lomazzo, dove frequentava l’ultimo anno, era al posto del passeggero di fianco al fratello Paolo., rimasto illeso.

L’auto è andata a sbattere violentemente contro uno degli alberi che fiancheggiano via Roma a Guanzate, il lungo viale che lambisce il cimitero comunale. C’è dolore, ma anche rabbia tra i familiari di Greta: «Purtroppo – dice lo zio della studentessa, Rosario Consagra – non è la prima volta che su quella strada si verificano incidenti così gravi. Questi alberi sono come dei muri, degli ostacoli fissi che non lasciano scampo. Serve una protezione. Penso ad esempio a un guard rail che protegga gli automobilisti da eventuali urti. Probabilmente se ci fosse stata una protezione efficace i danni sarebbero stati meno devastanti. Non lo dico solo perché è rimasta coinvolta mia nipote, lo dico perché non è la prima volta che accade un fatto del genere e l’auspicio è che queste tragedie non si verifichino più».

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