Camerlata, la nuova stazione unica
Posteggio in ritardo e manca la strada

Risolti i problemi di segnaletica e binari - Ma i due ascensori nuovi sono ancora fuori uso e il nuovo maxiparcheggio non si sa quando aprirà

La buona notizia è che i problemi legati alla segnaletica e alla numerazione dei binari sono stati risolti.

Quella meno buona - ma avviata pare a soluzione - è che i due ascensori dal lato della nuova sede ferroviaria di Trenitalia sono ancora fermi.

Ma l’elemento che decisamente pare zavorrare il decollo della nuova stazione unica di Camerlata è il grande posteggio sul lato di via Bernardino da Siena, in grave ritardo sulla tabella di marcia soprattutto se si considera che dovrà essere collegato da due bretelle alla rotonda fra via Tentorio e via del Lavoro. Impensabile aprirlo prima, con centinaia di auto - il posteggio dovrebbe ospitarne circa 270 - che faranno avanti e indietro nell’asfittica viabilità del quartiere.

Il posteggio è un’infrastruttura indispensabile, perché già il solo volume di traffico legato al vecchio scalo delle Nord gravava pesantemente su via Scalabrini e i suoi posteggi, ora che anche la fermata di Trenitalia è stata spostata da Albate a Camerlata la viabilità e la sosta sono diventati un incubo per i residenti e i pendolari.

Il posteggio - che è di competenza del Comune, anche se i soldi per tutto il progetto ce li hanno messi la Regione e l’Europa - doveva essere pronto più o meno in concomitanza con la stazione unica, che invece è di competenza del Pirellone e delle ferrovie. Quest’ultima ha visto la luce con anni di ritardi: se ne parlava dal 2009, poi a causa dei ritardi sono stati persi i fondi europei, e ora che il progetto è stato rifinanziato e realizzato si è arrivati al 2021.

Solo che quando, il 13 giugno scorso, la stazione ha iniziato a funzionare, anche piuttosto in sordina rispetto alla crancassa degli annunci, il cantiere per la realizzazione del posteggio era partito da meno di tre mesi: doveva durarne sei, e già il coordinamento avrebbe lasciato a desiderare, ma oggi ne sono trascorsi più di dieci, e l’area è ancora una spianata di sabbia grigia.

Il Comune a dicembre aveva aggiornato l’ipotesi di apertura a marzo-aprile, ma la previsione sembra quantomeno ottimistica.

Completato il posteggio, che prevede anche un’area per la sosta delle bici e una per le moto, resterà infatti da collegarlo alla viabilità maggiore, con la realizzazione delle due bretelline che consentiranno accesso e uscita dall’imbocco del tratto di viabilità accessoria del viadotto dei Lavatoi. La prospettiva, insomma, è che il comparto resti a mezzo servizio ancora per un bel po’ di tempo.

Si diceva invece dei problemi risolti: la segnaletica confusionaria è stata sistemata, e così la numerazione dei binari che ora va da 1 a 5, mentre fino a poco tempo fa andava da 1 a 3 per poi tornare indietro, con somma confusione per chi non sapeva dove andare.

Quanto ai due nuovi ascensori, non sono mai partiti (funzionano invece i due vecchi, dal lato delle Nord). E visti i dislivelli della nuova stazione unica di Camerlata significa che la linea che parte da Como San Giovanni è preclusa a disabili, passeggini, in generale persone con problemi di mobilità. «Verranno messi in funzione alla fine di febbraio - assicurano da Rfi, la società che gestisce le infrastrutture ferroviarie - Sono ancora in corso le pratiche per l’utilizzo pubblico degli impianti». Peccato che la stazione sia stata aperta quasi otto mesi fa: un altro esempio del cattivo coordinamento fra gli attori di questo progetto.

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