Cantù, bimbo giù dalla finestra
Il salvatore: «Giocavo in porta»

La mamma del bimbo volato dal secondo piano: «Ha aperto la finestra da solo». Festa per l’agente di polizia: «Mi ha aiutato il passato da portiere»

«Non ho dormito tutta la notte. È stato un miracolo. Non altro. È stato Dio a salvare mio figlio, attraverso quell’uomo che l’ha preso tra le braccia al volo e che non riesco a smettere di ringraziare».

È sul punto di scoppiare a piangere Jessica Onye, 32 anni, la mamma del piccolo Ryan Ilenikhena, il bimbo di 23 mesi volato dalla finestra di casa, dal secondo piano del palazzo di via Milano 21 - all’angolo con via Uberto da Canturio - l’altroieri. Dopo essere precipitato per quasi nove metri, Ryan, due anni a gennaio, è finito tra le braccia di Luigi Barbanera, 45 anni, assistente di polizia penitenziaria al Bassone: l’eroe con un passato da portiere amatoriale. Luigi sarà anche il nome del fratello di Ryan. Per volontà della mamma, in attesa di partorire questa settimana.

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Oggi Barbanera, festeggiato dai suoi colleghi con un emozionante applauso, è ritornato in via Milano. «Ci incontreremo con le nostre famiglie - racconta - riprendere il bimbo in braccio mi ha fatto un effetto bellissimo. Ho giocato da portiere in una squadra a Potenza, la città di cui sono originario. Penso che sia servito per calcolare il tempo del volo per la presa, sincronizzata. E la caduta: un tuffo per attutire il peso in accelerazione. Ma è comunque un miracolo di Dio. Mia moglie è piena di gioia. Io, stanotte, ho rivisto più volte il volo. Ma, soprattutto, quel bambino in piedi sulla finestra».

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