Cantù, il basket trema
Due milioni per salvarlo

Giovedì sera al Pianella il sindaco Bizzozero ha presentato il piano di azionariato popolare: dieci euro per una quota, con un impegno di cinque anni

Sono stati gli applausi scroscianti e i cori dei 500 tifosi arrivati giovedì sera al Pianella a salutare Anna Cremascoli, che, come era apparso: «Dalla prossima stagione sportiva non è più pensabile né fattibile che la mia famiglia porti avanti da sola la Pallacanestro Cantù: per cui noi adesso facciamo un passo indietro e diamo sin da ora la massima disponibilità a collaborare con chiunque si faccia avanti nella speranza che in tutto questo tempo che abbiamo davanti ci sia un imprenditore o più facilmente si riesca a formare una cordata di imprenditori, magari affiancata anche da una parte di azionariato popolare, che permetta un futuro a questa gloriosa società sportiva».

Un impegno a cui il sindaco Claudio Bizzozero ha chiamato la città intera. Non una semplice richiesta d’aiuto. Quello che si chiede di dimostrare è un atto di fiducia o d’amore: impegnarsi di fatto a garantire i due milioni annui necessari per il sostentamento della squadra. Azionariato popolare, 10 euro per ogni azione. Il conto, come ha spiegato il primo cittadino, è presto fatto. Il costo annuale minimo di una stagione sportiva per una società di basket che militi in A1 è di 4 milioni e 500mila euro. Le entrate annuali della Pallacanestro Cantù, negli ultimi anni, si sono sempre attestate sui 2 milioni e mezzo, ovvero 1 milione da abbonamenti e biglietti e 1,5 milioni da sponsor. La Pallacanestro Cantù ha un capitale sociale di 200mila euro, pari a 200mila azioni da 1 euro l’una. Risultato, bisogna trovare due milioni di euro.

Già da oggi sul sito del Comune e domani sulle pagine de la Provincia si troverà il modulo d’adesione.

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