Cantù, spunta l’incompatibilità per Arosio
Ha dieci giorni per non decadere

La ditta di pompe funebri della cognata Zanfrini ha vinto a maggio un appalto del Comune. Il sindaco: «Sono sereno»

Colpo di scena a Cantù: proprio nel giorno in cui viene convocato ufficialmente il primo consiglio comunale del mandato scoppia il caso legato all’incompatibilità del sindaco Edgardo Arosio.

Il Comune, nelle scorse settimane, ha sottoscritto un appalto con la storica azienda di pompe funebri di proprietà della moglie del fratello del primo cittadino, Armando Arosio, per questo ora ci si trova davanti a un bivio: o il sindaco rinuncia alla carica, o l’azienda di Ornella Zanfrini rinuncia all’appalto.

Questione emersa e diventata di dominio pubblico solo nel pomeriggio di ieri, partite le convocazioni per la seduta di consiglio di lunedì 17 luglio alle 20 al salone dei convegni XXV Aprile di piazza Marconi. Perché tra i punti che dovranno venire discussi c’è anche la verifica delle condizioni di eleggibilità per sindaco e assessori.

Il problema, in questo caso, nasce dall’articolo 61 del Testo Unico degli Enti Locali, stando al quale «non possono ricoprire la carica di sindaco o di presidente di provincia coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo loro fideiussore». All’inizio di aprile il Consorzio Canturino Pompe Funebri di Zanfrini Ornella & c ha vinto, come unico partecipante, l’appalto per un contatto di servizio di recupero salme, servizio esercitato già da alcuni anni.

Consorzio molto noto in città, per l’attività pluridecennale, e «mio fratello – conferma Arosio - da 30 anni è marito di una delle titolari e anche lui è entrato a farne parte».

Il contratto d’appalto è stato sottoscritto a fine maggio, quando le candidature per le amministrative erano più che ampiamente note e presentate.

«Da quando il sindaco riceve la segnalazione di incompatibilità - prosegue il primo cittadino - questo effetto deve essere rimosso entro dieci giorni dal consiglio comunale, quando tutti gli eletti sono chiamati a consegnare l’attestazione in cui dichiarano che non sussistono criteri di incompatibilità».

«Io sono pienamente nei mie poteri – dice Arosio – ho persino appena celebrato un matrimonio. Non ho nessun problema personale e questa vicenda fa riferimento a una situazione precedente alla mia elezione. Si tratta di un’azienda molto seria, sono certo che prevarrà sicuramente l’interesse della città e del buonsenso».

Il fratello del sindaco, Armando Arosio, contattato, ieri ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito.

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