Cantù, incassava le cauzioni
per la casa già occupata: condannata

Il processo ieri a Cantù: cinque mesi di carcere per Elisabetta Ferrari, che aveva incassato i soldi da tre persone e poi era sparita nel nulla. Assolto il vero inquilino dell'abitazione: era all'oscuro del raggiro

CANTU' Aveva preso almeno tre cauzioni da altrettante persone per l’affitto di un appartamento. Che però era già occupato. Per questo Elisabetta Ferrari, 42 anni, residente ufficialmente a Cantù ma in realtà irreperibile da tempo, è stata condannata per truffa ieri mattina in tribunale a Cantù a 5 mesi di carcere. Assolto invece Michele Gianquinto, 51 anni, che era proprio l’inquilino dell’appartamento per il quale la Ferrari aveva preso le tre cauzioni.
I fatti risalgono al 2005: un trentenne di Cantù, alla ricerca di una casa in affitto, aveva conosciuto tramite alcuni clienti di un bar Elisabetta Ferrari, che gli era stata presentata come intermediatrice immobiliare. La donna gli mostrò un appartamento di via Manzoni che - a suo dire - si sarebbe liberato nel giro di poco tempo. Così si fece consegnare una parte della cauzione, 500 euro, e fece firmare al trentenne il contratto di locazione. Poi però la donna sparì nel nulla. L'appartamento, invece, era già regolarmente occupato. Così il trentenne si trovò senza casa e senza, soprattutto, i 500 euro di cauzione. Così avvenne con altre due persone.
Gianquinto, invece, era accusato di aver partecipato al raggiro della Ferrari: difeso dall'avvocato Pietro Troiano, è stato completamente scagionato. Il giudice Luca De Matteis lo ha assolto con la formula piena, mentre ha condannato a cinque mesi di carcere la Ferrari, ancora irreperibile.

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