Capitali in fuga in Ticino
In cinque mesi 130 milioni

Le celebrazioni per la festa della Guardia di finanza

«Sfruttare sistematicamente e massicciamente tutte le informazioni possibili, aggredire i fenomeni più insidiosi, favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari, calibrare la risposta repressiva alla gravità dei comportamenti illeciti». Il comandante provinciale della Guardia di finanza, il colonnello Alberto Catalano, sintetizza così il programma d’azione passato e futuro delle fiamme gialle. E lo fa in occasione delle celebrazioni per il 243esimo anniversario della fondazione del corpo della Finanza.

In un Palazzo Terragni gremito («lasciatemi ringraziare quanti, pochi ma molto appassionati, si prendono cura di questo edificio straordinario che ci ospita e non cessa di emozionarci») il comandante ha sintetizzato i risultati di un anno e mezzo di attività. Partendo dai controlli ai valichi, dove tra gennaio 2016 e la fine del maggio scorso sono stati intercettati 16 milioni di euro esportati o importati illegalmente e scoperto un tesoretto sui conti all’estero di circa mezzo miliardo di euro.

Nei primi cinque mesi dell’anno, poi, «abbiamo concluso 78 indagini di polizia giudiziaria, 232 ispezioni fiscali, denunciato 70 soggetti per reati tributari, individuate 5 fronti all’Iva, scoperti 34 evasori totali, 15 datori di lavoro non in regola, proposti ed effettuati sequestri per circa 8 milioni di euro».

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