Carabinieri “sconfinati” a Melide?
Grana diplomatica tra Italia e Svizzera

La vicenda raccontata dal Corriere del Ticino coinvolge quattro militari in servizio a Campione d’Italia

Scoppia un’altra grana diplomatica tra Canton Ticino e Italia per un presunto “sconfinamento” delle forze dell’ordine italiane in territorio svizzero. L’episodio è raccontato dal Corriere del Ticino in edicola martedì e riguarda una vicenda accaduta a Melide, che - riferisce il quotidiano - ha portato un professionista svizzero e una sua conoscente a denunciare quattro carabinieri del Nucleo di Campione d’Italia. Lo svizzero sostiene che i militari italiani lo avrebbero per due volte pedinato e fotografato a Melide in compagnia della donna senza avere avvisato del loro sconfinamento la Polizia Cantonale, il Centro di cooperazione di polizia di Chiasso e in assenza di rogatoria internazionale. Quindi, all’insaputa delle autorità elvetiche.

Lo svizzero era indagato in Italia e il foto-pedinamento sarebbe stato effettuato proprio nell’ambito dell’indagine condotta dai carabinieri, che si è conclusa con un’archiviazione. E’ stato proprio in seguito all’archiviazione che il professionista svizzero ha avuto accesso agli atti e ha visto le foto scattate in territorio elvetico. Da qui la decisione di denunciare i militari italiani per violazione dell’articolo 271 del codice penale, che punisce appunto le autorità straniere che compiono atti di inchiesta in Svizzera senza autorizzazione.

Nei mesi scorsi tra Italia e Ticino era scoppiato un altro caso, quello di una pattuglia della Polizia italiana che è stata autorizzata ad entrare in Svizzera, salvo poi essere “sequestrata” dai colleghi ticinesi. Vicenda arrivata a Roma e conclusasi con le scuse svizzere.

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