Carimate, che tragedia
Tre figli senza il papà
dopo otto mesi di coma

L’operaio del Comune fu investito il 20 luglio. Giacomo Carpignano (che abitava a Mariano Comense) era al lavoro e subì un grave trauma cranico. Il cognato: «Thonas, Mattia e Gabriele erano la sua luce»

L’ultimo scatto sui pedali è stato verso l’unica destinazione che non concede ritorno. Dopo un lungo sonno senza risveglio Giacomo Carpignano, 54 anni, da oltre 20 operaio del Comune, se n’è andato. La mattina del 20 luglio scorso era stato investito da una moto che scendeva da via Papa Giovanni XXIII riportando ferite gravissime alla testa, mentre cercava di catturare un animale che vagava in mezzo alla carreggiata per evitare che potesse causare incidenti.

I funerali a Carimate

Trasportato dall’elisoccorso all’ospedale di Circolo di Varese, da otto mesi ormai si trovava in coma. E ora il suo cuore ha smesso di battere. Aveva espresso la volontà che la funzione per il suo addio venisse celebrata a Carimate, se mai gli fosse accaduto qualcosa, perché, nonostante vivesse a Mariano Comense, era qui ormai che aveva amici e rapporti saldi. Ed è qui, quindi, che si terranno i funerali quando, dopo l’autopsia, verrà dato il nulla osta per la loro celebrazione.

Una gara a due ruote per ricordarlo

Così come, sempre in paese, l’intenzione è organizzare una competizione sportiva annuale per ricordarlo. Competizione ciclistica, ovviamente, dato che era questa la sua grande passione. Giacomo Carpignano, Giacomino per i carimatesi, lascia tre figli, Thomas di 29 anni, Mattia di 18 e Gabriele di 12 che, racconta il cognato e grande amico Sergio Ronchetti, erano la sua luce. «Quando andammo a Lourdes per un’iniziativa benefica – ricorda – lui, che era molto credente, aveva le loro foto sulla bicicletta».

Da qualche anno, prosegue, aveva accanto una nuova compagna, Roberta, con la quale aveva trovato un nuovo equilibro e soprattutto nuova felicità: «Stavano bene insieme, vivevano una bella favola. Ma si vede che le favole, in questo mondo, non sono fatte per durare».

Dopo l’incidente di un anno fa era stato ricoverato a Varese, sottoposto a diversi delicati interventi, e quindi era stato trasferito in una struttura prima sempre nel Varesotto, poi più vicino a casa, a Guanzate. Lunghi mesi difficilissimi, di tempo e vita sospesi, durante i quali i suoi cari gli sono rimasti accanto con grande forza. Anche grazie alle tante manifestazioni d’affetto ricevute.

L’affetto degli amici di Lp Bike

A partire da quelle degli amici del gruppo ciclistico Lp Bike, con i quali Giacomo Carpignano ha pedalato fino a Lourdes - un’iniziativa il cui ricavato ha permesso di donare un macchinario all’ospedale di Brescia - a Medjugorje, in giro per la Lombardia.

«E’ stato con noi sin dall’inizio – prosegue Ronchetti – sempre presente, sempre pronto a sostenere le iniziative a scopo benefico che promuoviamo. Una persona buona, solare. Ne abbiamo avito la prova ancora una volta in questi giorni, con i tanti messaggi ricevuti, le tante belle parole». Nessuno ha un cattivo ricordo di lui, nessuno. E ora l’intenzione è far sì che questo ricordo non si spenga mai: «Gli abbiamo dedicato una competizione – conferma – che si svolgerà il 22 agosto. E stiamo valutando di organizzarne una che si svolga ogni anno a Carimate, in sua memoria».

Silvia Cattaneo

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