Carioni non cambia idea:
«An indichi il sostituto»

Cattaneo: «Non devo scuse e non prendo in considerazione il reintegro»
Il partito di Fini cerca un nome: ipotesi di scambio di ruolo con Mascetti

«Non c’è nessun ripensamento, non cambio idea. La vicenda per me è chiara e non ci sono lati oscuri. Sono passati cinque giorni in cui non ho ricevuto smentite e quello che ho fatto non è altro che un atto dovuto». Così ieri mattina, a 24 ore dal licenziamento del suo vicepresidente Francesco Cattaneo (An), il presidente di Villa Saporiti, il leghista Leonardo Carioni, ha chiuso definitivamente la porta al reintegro dell’assessore silurato per gli attacchi al ministro alle Riforme Umberto Bossi e allo stesso Carioni. Dalla direzione provinciale del partito di Fini era arrivata la richiesta di «rivedere una decisione assunta senza giustificazione alcuna». «Sono in attesa di un altro nome - ha aggiunto Carioni confermando la stima nell’altro assessore di An, Alessandro Fermi - e dico solo che se tutti avessero usato buon senso non si sarebbe arrivati a questo punto». In serata, con un doppio comunicato delle 19.43, è stato prima lo stesso Cattaneo a fare un passo indietro dicendo di non «dover nemmeno prendere in considerazione la possibilità di un reintegro» seguito dal coordinatore provinciale Alessio Butti e da quello regionale Massimo Corsaro che hanno accolto «la sua richiesta di non impegnare il partito nel confronto politico a sostegno del suo, quanto mai lecito e legittimo, reintegro nella giunta di Villa Saporiti». La partita, quindi, almeno per il momento è chiusa e al posto di Cattaneo entrerà in giunta un nuovo esponente del partito di Fini.

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