Carta sconto benzina, persi 21 milioni
Ma la Regione ha un'idea

Dal 2001 incassati dalla benzina agevolata 104 milioni e persi 43. Ma per salvare la card Formigoni propone di assegnare alla Lombardia una quota ulteriore di compartecipazione all'Iva

Il bilancio dell’operazione carta sconto benzina, per il momento, è in attivo di 61 milioni di euro da quando è stata introdotta la tessera, il primo luglio del 2000. Da allora, però, gli introiti sono andati via via ridimensionandosi passando da un "utile" di 39 milioni di euro del 2001 a una perdita stimata di 25 milioni per il 2008. Il motivo? «Il parco auto è variato - spiega la vicepresidente nazionale della Federazione gestori impianti Daniela Maroni - passando dal 70% di mezzi alimentati a benzina nel 1999 e del 30% a gasolio al dato attuale che vede le percentuali praticamente ribaltate con il 60% di auto a gasolio e il 40% a benzina. È per questo che i parametri della legge vanno cambiati». Una cancellazione della carta sconto, in ogni caso, oltre a creare un danno ai gestori e ai cittadini che dovrebbero spendere 18 centesimi di euro in più per ogni litro di benzina, toglierebbe allo Stato tutte le accise visto che una ripresa del pendolarismo del pieno in Svizzera significherebbe nemmeno un centesimo di tasse all’Italia.

Nel dettaglio nel 2001 la Regione ha incassato 39 milioni di euro aggiuntivi derivanti dall’introduzione della tessera per la benzina agevolata. Nel 2002 la cifra è scesa a 28 milioni, nel 2003 a 24 milioni e nel 2004 a 12milioni di euro. In un solo anno, nel 2005, a 609mila euro. L’ingresso del segno meno è datato 2006 con una perdita di 7 milioni di euro che si è ampliata a 11 milioni nel 2007. Per il 2008 non ci sono ancora dati ufficiali, ma la previsione è di 25 milioni di euro in meno che potrebbe attestarsi alla fine sui 21 milioni.
Intanto la Regione pensa a come salvare questa benedetta card. L'idea del presidente Formigoni è quella di assegnare alla Lombardia una quota ulteriore di compartecipazione all’Iva per sopportare l’onere finanziario dei rimborsi. Introducendo, però, anche una novità nello sconto alla pompa: si chiede, infatti, di farlo diventare variabile e cioè regolato sul prezzo della benzina in Svizzera (in ogni caso mai inferiore) e comunque maggiore nei comuni vicini al confine e più basso per quelli più distanti.

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