Casinò, ora è ufficiale:
482 licenziamenti

Campione d’Italia Dal primo giorno dell’anno diventano operative le decisioni adottate dai curatori fallimentari

E’ arrivato il nuovo anno e, come previsto, i 482 lavoratori del Casinò sono ufficialmente licenziati. Un atto formale ma altamente simbolico, mentre dopo più di cinque mesi di chiusura i mancati incassi alla casa da gioco sono arrivati a oltre 31 milioni di euro.

Ma non tutto è ancora perduto. Con l’approvazione della manovra, Campione d’Italia , infatti, continua a sperare in una ripartenza dell’attività.

Ma andiamo con ordine. Le lettere per il licenziamento collettivo spedite dai curatori fallimentari ai 469 lavoratori della casa da gioco avevano validità dal 31 dicembre, altri 12 contratti relativi a personale interno ad Edison erano già saltati nei giorni scorsi, 3 di questi tecnici sono stati ricollocati.

Le richieste dei rappresentanti sindacali di congelare i licenziamenti e riagganciare la possibile riapertura del Casinò non sono mai state ascoltate, soprattutto perché ad oggi non c’è certezza che il Casinò possa riaprire. Dunque per il parlamentare del M5S eletto a Como Giovanni Currò «la riassunzione del personale non è scontata», una conclusione che ha fatto infuriare il sindacato. Particolarmente piccata in particolare è stata la replica della Cgil, seguita anche della Uil. Invece Fisascat Cisl, Snals Cisal e Ugl hanno evidenziato diverse sensibilità nel fronte dei lavoratori spiegando che l’organizzazione sindacale «si sottraggono ad ogni polemica politica lasciando tale compito ai partiti di opposizione, ma si mettono a disposizione del commissario per ricostruire Campione d’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA