Caso Polstrada, arriva il conto
Lo Stato rivuole 300 mila euro

La Corte dei conti apre un’inchiesta sulle multe cancellate. Il no dei giudici alla liberazione degli agenti: «Spregio ai doveri di correttezza»

Como

Gli atti dell’inchiesta sulla polizia stradale di Como, che un mese e mezzo fa aveva portato all’arresto di cinque poliziotti e alla sospensione dal servizio di altrettanti agenti, sono finiti alla Corte dei conti, per accertare l’esistenza di eventuali danni erariali provocati dagli indagati.

La cancellazione contestata di 1.463multe, elevate dai tutor e dagli autovelox porta, per ora, a un danno erariale stimato in 316mila euro.

Intanto i giudici del tribunale del riesame di Milano hanno depositato i motivi con i quali hanno respinto i ricorsi presentati dai legali di Gian Piero Pisani, il vicecomandante in cella al Bassone dal 25 marzo scorso, e di Lorenzo Falzetti, contro le custodie cautelari a carico dei loro assistiti. Secondo i magistrati gli atti dell’accusa dimostrerebbero «spregio ai doveri istituzionali di correttezza, trasparenza e imparzialità».

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