Catturato a Lecco dai partigiani
Un bluff per evitare la fucilazione

La seconda mission ha portato Mallaby a stretto contatto con ribelli e SS

Carate Urio

La seconda missione di 007 Dick Mallaby fu per certi versi fu ancora più clamorosa e sconosciuta.

L’agente Mallaby divenne il trait d’union fra italiani e Alleati nelle trattative per l’armistizio dell’8 settembre del 1943 e, nel febbraio del 1945, riuscì a convincere il capo delle S.S. in Italia, Karl Wolff, a intraprendere i colloqui segreti per quella che sarebbe divenuta la famosa “resa degli ottocentomila”.

Lo racconta Gianluca Barneschi («L’inglese che viaggiò con il Re e Badoglio») nel saggio che ha risvegliato a Londra l’interesse dei giornali e del Foreign Office per le imprese del loro agente.

Mallaby è morto a Verona nel 1981, a 62 anni, ed è sepolto nella proprietà di famiglia, a Villa Poggio Pinci.

Il Comune di Asciano, il suo paese, in provincia di Siena, gli ha ora conferito una medaglia d’oro, consegnata ai figli, per ringraziarlo del coraggio e dell’eroismo dimostrati nelle sue missioni in Italia.

Giorgio VI gli aveva assegnato una semplice Military Cross, la medaglia che era stata data anche a Francesco Baracca e a Gabriele D’annunzio.

Nel febbraio del 1945 Mallaby era entrato clandestinamente in Italia dalla Svizzera con la missione di prendere in mano la gestione di tutte le comunicazioni nel nord Italia, in quanto gli inglesi temevano che i partigiani comunisti volessero procedere con l’insurrezione.

Venne catturato insieme ad alcuni partigiani di area cattolica a Lecco e per evitare il plotone d’esecuzione dichiarò di essere arrivato in Italia per parlare con il ministro della guerra Graziani di una proposta di pace del Maresciallo Alexander, per evitare che i tedeschi in ritirata mettessero in atto gli ordini di distruzione totale emanati da Hitler.

Gli italiani lo interrogarono perplessi per un paio di giorni, Graziani si rifiutò di incontrarlo e così gli italiani lo “passarono” ai tedeschi.

Una sera venne portato sul Lago di Garda e con grande stupore si trovò al cospetto di Karl Wolff capo supremo delle S.S. in Italia.

Dopo un lungo colloquio incredibilmente Wolff propose a Mallaby di liberarlo per comunicare ad Alexander la sua adesione alla proposta di negoziato.

Una vita vissuta due volte volte, come nel famoso film che ha per protagonista l’agente segreto più famoso del mondo.n A. Sav.

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