Como, rapina e sparatoria
«Ho reagito per salvarmi la vita»

Enzo Butti, ostaggio del colpo alla Coop: «Uno sparava a terra, gli tenevo il braccio

Mi stringeva il collo. L’ho fissato negli occhi, gridava che ci avrebbero uccisi tutti»

L’ostaggio che ha reagito ai rapinatori durante il colpo alla Coop di venerdì mattina è già al lavoro in giardino, nella sua casa in via Grilloni. Sta tagliando il prato, il lavoro che avrebbe dovuto fare l’altra mattina se non si fosse trovato nel bel mezzo di una scena da film. Una rapina alle 8 e mezzo del mattino con due uomini armati.

«Il bello che è li ho visti arrivare - racconta -. Li ho notati perché avevano un taglio di capelli identico. Un caschettone con la frangia che gli copriva praticamente tutto il viso».

«Una parrucca», chiarisce la moglie Pinuccia: «Si una parrucca - riprende lui - ma lì per lì ho pensato che arrivasse la banda dei capelloni e mi sono avviato all’ingresso. Appena dentro mi sono trovato con un braccio al collo e qui due che gridavano “fermi tutti, è una rapina”».

Butti ha reagito d’istinto, ha afferrato la mano del rapinatore e gli ha scostato il braccio, solo che quello si è messo a sparare.

«Coraggioso?», chiede lui di rimando. «Incosciente», dice la moglie con un sorriso.

«Non avevo scelta - prosegue il signor Butti -. Mi hanno operato al collo e non sopporto che me lo tocchino. Mi sembra di soffocare. Ho reagito per autodifesa, con l’istinto di sopravvivenza, per respirare, ma il rapinatore ha perso la calma.Mi ha urlato: “Bastardo. stai fermo o vi ammazzo tutti”. E ha sparato tre colpi per terra. Io però non ho ceduto, l’ho guardato negli occhi tutto il tempo della rapina».

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