Comocalor, si scava ancora
Un piano per le emergenze

Ieri operai a Camerlata: niente riscaldamento nel pomeriggio In Comune si studia l’ipotesi di collasso della rete con migliaia al freddo

Si scava ancora a Camerlata dove l’altezza del fumo che fuoriesce dalle tubazioni del teleriscaldamento ha raggiunto altezze come quelle dei geyser. Per tutta la giornata gli operai hanno lavorato in via De Simoni e via Salardi interrompendo anche l’erogazione del riscaldamento e dell’acqua calda fino alle 19 di ieri sera.

Si tratta dell’ennesimo guasto registrato da Comocalor nelle ultime settimane che si è andato ad aggiungere a quelli che già avevano interessato Albate, Muggiò e la zona di Como Sole (dove ancora si sta lavorando e dove sono stati creati scavi di grandi dimensioni per intervenire sulle tubazioni).

La situazione è seria al punto che a Palazzo Cernezzi si è svolto un vertice per analizzare le possibili situazioni di emergenza che potrebbero derivare del guasti in contemporanea fino ad arrivare al blocco prolungato e totale della rete, cosa che potrebbe lasciare al freddo per più giorni migliaia di persone.

«Nel vertice in Comune abbiamo fatto il punto della situazione» ha dichiarato l’amministratore delegato di Comocalor Fabio Fidanza. E aggiunge: «Abbiamo, responsabilmente, condiviso con l’amministrazione comunale tutte le possibili evoluzioni di un quadro certo impegnativo ma non tale da prospettare situazioni limite. Allo stato nessuna utenza è al freddo». È chiaro che visti i guasti a raffica che si sono verificati negli ultimi due mesi, la società ha voluto condividere con il Comune un piano di intervento coordinato nell’eventualità che il blocco sia totale o interessi un tratto di rete tale da creare disagi a migliaia di utenti.

Il fatto, però, che ci si sia seduti attorno al tavolo per valutare anche gli scenari peggiori, dimostra che seppur al momento la società parli di scenari non drammatici, di fatto non esclude che si possa andare incontro anche a un vero e proprio collasso della rete. Cosa che determinerebbe diversi giorni di lavoro per ripristinare il servizio e che, quindi, richiederebbe l’attivazione di una serie di misure di soccorso e di sostegno alla popolazione. Da Comocalor hanno anche precisato che «l’azienda interviene sulle perdite in maniera sistematica e puntuale, le opere più articolate saranno pianificate alla fine della stagione fredda in modo di contenere i riflessi sulla continuità di prestazione o comunque attuate mediante l’attivazione di forniture di riserva cioè senza interrompere l’erogazione del calore».n 

Ieri non sono stati segnalati nuovi guasti e le squadre, come detto, sono al lavoro per riparare le situazioni più difficili che si sono registrate nei giorni scorsi. Ad ogni modo, come si è visto, i problemi sono all’ordine del giorno con perdite improvvise in zone anche non contigue tra di loro e visibili innanzitutto grazie al fumo che fuoriesce dall’asfalto sottostante.

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