Comune più ricco di 15 milioni
se va in porto il federalismo fiscale

La riforma istituisce il tributo unico sulla casa, trasfendo all’ente locale alcune imposte

Comune più ricco di 15 milioni di euro. E’ la stima della dote portata a Palazzo Cernezzi dalla riforma federale che istituisce il “tributo unico sulla casa”, cioè trasferisce ai Comuni una serie di imposte ora incassate dallo Stato e riguardano gli immobili: Irpef, Imposta di Registro, Imposta di successione, ipotecaria e catastale. Sono otto tipi di imposte. Non esistono ancora calcoli precisi, anche perché la bozza del ministro Calderoli non è ancora definita in tutte le sue parti e gli stessi partiti di opposizione, a cominciare dal Partito Democratico, insistono nella richiesta di cifre, per poter valutare  le differenze rispetto al sistema attuale. Però, ai Comuni verrà accordata l’autonomia impositiva e non riceveranno più i trasferimenti dello Stato, oggi pari a 14 milioni di euro l’anno, per il capoluogo che incassava 26 milioni e 813mila euro dall’ Ici. I dieci milioni venuti meno sull’Ici prima casa saranno compensati da Roma. Le entrate tributarie del Comune ammontano complessivamente a 46 milioni di euro, di cui 12 sulla Tarsu, tariffa rifiuti solidi urbani e poi l’addizionale dell’energia elettrica, l’imposta sulla pubblicità, sull’occupazione di suolo pubblico e così via.Per loro definizione, non possono essere preventivate al centesimo.

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