Continua la strage dei caprioli
Inseguiti dai cani, muoiono in 7

Intrappolati nella rete di un parco: primo caso a gennaio, poi l’escalation

Pareva una storia di Natale finita male, ma ora si sta trasformando in una "strage degli innocenti". Sono saliti a cinque i caprioli incastrati e morti nella rete di cinta di una proprietà in via Baffa - sopra San Maurizio per andare verso le baite, in territorio del Comune di Como - e altri due sono incappati in analoga sorte a Ponzate.
Il primo caso si era verificato il giorno dell’Epifania: delle signore avevano trovato due caprioli intrappolati nel reticolato e avevano subito lanciato l’allarme. Ma per un animale (una femmina incinta) non c’era stato nulla da fare e anche il secondo morì pochi giorni dopo in una clinica veterinaria specializzata. Da allora altri due caprioli hanno lasciato la vita in quella rete il 30 aprile e un terzo li ha seguiti nel tragico destino soltanto una settimana fa. In tutti i casi, il triste compito di constatare il loro decesso, è toccato a un guardiacaccia dell’Amministrazione provinciale, Giuseppe Vaghi, che ora lancia l’allarme. «Si tratta di animali selvatici - afferma - che si sono introdotti dal lato nord della proprietà, dove la rete di confine è cadente, e, successivamente, sono stati messi in fuga da cani, a loro volta entrati furtivamente nella medesima area». Vaghi è convinto che i carnefici siano dei quattro zampe a spasso con i loro padroni. «Il 14 novembre - dice - non era giorno di caccia e poi i segugi inseguono e uccidono il capriolo, ma non ne mangiano le carni, come invece è successo nell’ultimo caso».

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