Coronavirus: via ai test
per il vaccino italiano

Allo Spallanzani di Roma la prima iniezione a una volontaria

È una donna la prima volontaria a cui è stata inoculata, lunedì mattina 24 agosto, la prima dose di vaccino anti-Covid allo Spallanzani di Roma. Lo ha reso noto il direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Vaia.

«La paziente - ha spiegato - viene controllata ogni 4 ore e sta molto bene, non sembra avere effetti collaterali. Verranno controllati tutti i valori, poi andrà a casa e verrà monitorata nelle prossime 12 settimane».

Questa iniezione segna l’inizio, in Italia, della sperimentazione sull’uomo di un candidato vaccino anti Covid in Italia. Il primo volontario sano ha ricevuto quindi nell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma il vaccino progettato dall’azienda Biotech Reithera di Castel Romano e finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e ministero della Ricerca con il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Partono così anche in Italia i test destinati a dare una prima risposta sulla sicurezza del farmaco. A questa prima fase ne seguiranno altre due, condotte su numeri più ampi di individui per dare le risposte sull’efficacia. A distanza di quattro giorni si prevede di somministrare il vaccino ad altre due persone, poi ad altre quattro e così via a un numero crescente di volontari, fino ai 90 previsti in questa fase 1.

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